Peggio di Moubarak

Creato il 23 dicembre 2013 da Baraem
"Cosa si aspettavano? Perche' hanno sostenuto l'esercito ed il colpo di Stato allora pensavano di essere tra i privilegiati?"
Questo il commento stamani di una semplice signora che vende il giornale per la strada, una donna di poche pretese, che mentre mi porgeva il giornale parlava della notizia del giorno.
Ovvero l'arresto e la condanna a 3 anni di Ahmed Maher, cofondatore del Movimento del 6 Aprile, Mohammed Adel, un membro del Movimento e Ahmed Doma, blogger ed attivista.
Tutte e 3 accusati di "violazione della legge sulle proteste" approvata poche settimane fa dal Presidente a interim Mansour, tutti e 3 condannati a tre anni di reclusione ed al pagamento di una multa pari a 50.000 lire egiziane (circa 5000 euro, col cambio di ora che vede un euro = 10.15 lire egiziane).
La cosa potrebbe passare in sordina, dal 3 Luglio ad oggi non si contano piu' i manifestanti, i bambini, gli attivisti arrestati. 
Ma la notizia ha invece creato un gran scalpore, prima cosa perche' gli arrestati sono veri simboli della Rivoluzione del 25 Gennaio 2011, attivi da anni contro il regime di Moubarak, ed accusati sempre dai pro esercito di essere pagati, di essere spie e di tradire il Paese.
Secondo perche' il loro arresto e' un avvertimento, con cui il regime dittatoriale militare in cui ci ritroviamo nuovamente, manda un messaggio ai giovani e l'opposizione in generale.
I tre attivisti infatti, ed il Movimento del 6 Aprile, avevano partecipato e sostenuto le manifestazioni del 30 Giugno ed il Colpo di Stato.
La condanna, che forse tra un'udienza e l'altra sara' revocata e diminuita, e' un chiaro segno che non c'e' piu' differenza tra rivoluzionari o sostenitori della fratellanza. Per l'esercito e per la legge, ora, sono tutti uguali. Sono tutte voci fuori dal coro, personaggi scomodi, opposizione inutile che rischia di intralciare ed inquinare l'immagine di finta stabilita' che Al Sisi ed il suo entourage vogliono per forza farci credere esista.
Quindi qualsiasi cosa esca dalle righe, anche se fino a poco prima "andava bene", ora non va accettata e va punita. Esattamente, e peggio, di cio' che accadeva durante il regime di Moubarak.
La cosa che dovrebbe stupire, ma che ormai non mi fa piu' effetto, e' l'indifferenza e la complicita' con cui questa notizia e' stata appresa dai sostenitori del 30 Giugno e di Al Sisi.
Per quasi tutti loro (dico quasi anche se finora non ho letto-ascoltato-visto nessuno di loro dire diversamente) la condanna e' giusta perche' questi tre ragazzi sono il simbolo dell'anarchia.
Secondo queste persone, accecate dai media e dalla campagna "combattiamo il terrorismo dei fratelli (non) musulmani", qualasiasi cosa faccia il governo di transizione va benissimo.
L'importante e' combattere il terrorismo. E quindi ci sta l'arresto dei tre attivisti che osavano manifestare contro le leggi del nuovo governo. Ed e' giustissimo che passino 3 anni in carcere, in fondo, se la sono cercata. Hanno manifestato contro una legge, si sono ribellati, sono il simbolo dell'anarchia.
Nessuna condanna, nessuna sorpresa, nessuna critica. 
Nessuno che si chiede "cosa altro potra' fare questo governo con la scusa del terrorismo?". 
Nessuno che si interroga, nessuno dispiaciuto per questi ragazzi che, nel bene e nel male, sono stati gli artefici ed i protagonisti della caduta di Hosni Moubarak.
E sopratutto silenzio assoluto sull'assoluzione dei figli del vecchio Rais e di Ahmed Shafiq dalle condanne di corruzione.
Loro, che hanno imperi fuori e dentro l'Egitto, costruiti con il sangue, con il sudore e con lo sfruttamento di un Popolo intero (o quasi) sono stati considerati innocenti. E tre attivisti, ed altre centinaia e centinaia di persone, bambini, donne, e gente che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, o semplici manifestanti, sono in carcere nell'indifferenza totale.
Non e' questo l'Egitto che sognavamo a Gennaio 2011. 
E non e' questo l'Egitto che vogliamo oggi.

I tre attivisti


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