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Peggiora la situazione in Est Ucraina, manovre militari NATO in Polonia

Creato il 25 aprile 2014 da Candidonews @Candidonews

kiev

In Ucraina dell’Est proseguono gli scontri tra militari ucraini e insorti filorussi. La Russia minaccia un intervento armato se saranno messi a rischio i destini dei cittadini russofoni. Intanto provoca l’Ucraina dando la possibilità ai russofoni nel paese di prendere la cittadinanza russa.  Un riassunto di ciò che è accaduto negli ultimi giorni:

Nell’ultima settimana le cose in Ucraina orientale sono peggiorate notevolmente, con diversi eventi che si sono accavallati sulla fragile situazione seguita alla caduta del governo ucraino dopo mesi di proteste popolari e all’annessione della Crimea alla Russia. Nonostante i tentativi della diplomazia occidentale di risolvere la crisi, diversi edifici governativi di città orientali del paese sono finiti sotto il controllo di uomini filorussi armati e col volto coperto che chiedono di tenere referendum per l’indipendenza, e gli episodi di violenza sono aumentati (qui una mappa interattiva che mostra la situazione di ciascuna città). Sia il governo ucraino che quello russo hanno annunciato negli ultimi tre giorni la fine della debole tregua raggiunta con gli accordi di Ginevra del 17 aprile e ieri il presidente ad interim ucraino ha detto che il governo di Kiev è pronto a riprendere le operazioni di sgombero degli edifici occupati dai filorussi. Le notizie che arrivano dall’Ucraina orientale sono molto confuse, soprattutto per la guerra psicologica e d’informazione che sta combattendo la Russia in Ucraina.

La situazione rimane molto difficile anche in Crimea: dopo un mese dal contestato referendum che ha portato all’annessione alla Russia, dal punto di vista amministrativo e burocratico la Crimea è “in uno stato di confusione perpetua”. Le banche sono chiuse, così come lo sono i tribunali, gli uffici del catasto e gli uffici di numerose società straniere. I problemi riguardano anche le importazioni di cibo e di altri beni, per i quali non si sa quando si potrà tornare alla normalità.

Movimenti di truppe NATO ed USA nelle Nazioni confinanti con Russia ed Ucraina.

Nelle ultime settimane la crisi in Ucraina ha creato molte preoccupazioni non solo al governo ad interim di Kiev, ma anche ad alcuni dei governi dei paesi che confinano con il territorio ucraino, come Romania, Moldavia e Polonia, e quelli dei paesi baltici, che ad eccezione della Lituania condividono un confine rilevante con la Russia. La NATO, per rispondere alle azioni e provocazioni russe in Ucraina, ha preso alcune iniziative nella regione, come la pianificazione di esercitazioni militari e l’invio di aerei da combattimento nei paesi membri. L’impegno militare NATO è rimasto finora molto limitato, soprattutto per la riluttanza di molti paesi occidentali a scontrarsi direttamente con la Russia.

La scorsa settimana la NATO ha annunciato l’invio di circa 600 soldati in Polonia, per delle esercitazioni militari che coinvolgeranno anche un contingente dell’esercito statunitense di altri 150 soldati. Gli Stati Uniti avevano già inviato in precedenza 12 F-16 alla Polonia e circa 200 uomini di supporto. Il dipartimento della Difesa statunitense ha detto che altri tre contingenti, di 150 soldati ciascuno, saranno mandati in Lettonia, Lituania ed Estonia. Alla fine di aprile, inoltre, quattro caccia Typhoon britannici si uniranno all’aviazione polacca nelle regolari operazioni di polizia sulle nazioni baltiche, e anche Germania, Danimarca, Francia, Turchia e Paesi Bassi hanno offerto aiuti di diverso tipo – anche se spesso poco più che simbolici – per dimostrare il loro sostegno contro la Russia.

Affari economici e politici però giocano in favore della Russia. Germania, Francia, Italia ed altri paesi NATO non vogliono scontri con i russi e quindi impediscono azioni dure a livello militare:

Tra i paesi membri NATO meno inclini a raggiungere uno scontro con la Russia ci sono la Spagna, l’Italia, la Francia e la Germania, cioè quelli che condividono interessi economici e hanno legami energetici maggiori con la Russia. La riluttanza dei paesi occidentali – e soprattutto europei – a scontrarsi direttamente con la Russia condiziona ulteriormente l’impegno della NATO in Ucraina. La forza della NATO è diminuita di parecchio a partire dagli anni Novanta, dopo la caduta dell’Unione Sovietica (era stata pensata come un’alleanza militare di fatto per contrastare il blocco di paesi che formerà poi il Patto di Varsavia, la struttura speculare sovietica). Dal 1997, cioè da quando la Russia ha cominciato ad adottare un atteggiamento più cooperativo nelle istituzioni internazionali, la NATO si è impegnata a non dispiegare le proprie forze negli stati membri ai confini con la Russia (e negli anni seguenti ce ne saranno, visto il processo di allargamento della membership NATO a est, che ha incluso tra gli altri anche la Polonia e l’Ungheria nel 1999 e i paesi baltici nel 2004).

Intanto in Russia si coniano monete commemorative dell’annessione della Crimea.

Moneta Crimea

Non è dato sapere sino a dove si spingeranno gli attori in gioco. Quanto Putin potrà minacciare e come il governo provvisorio ucraino, in attesa di quelle eletto nelle elezioni di maggio, potrà reagire. La situazione appare ancora bloccata solo per la grande potenza economica russa che impedisce all’Occidente di prendere provvedimenti severi. Quanto durerà? Fino dove arriverà il Presidente russo? C’è rischio che la situazione sfugga di mano? In questo caso potremmo trovarci di fronte ad una nuova guerra in piena Europa, con tutte le conseguenze del caso. Economiche e Politiche.

Fonte:

http://www.ilpost.it/2014/04/24/europa-orientale-nato-ucraina/

http://www.ilpost.it/2014/04/23/crisi-ucraina-2/


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