La notizia é circolata giorni fa sulle agenzie del mondo intero: «oltre 400 detenuti nelle carceri vietnamite sono in attesa di essere giustiziati: mancano le sostanze chimiche necessarie alla preparazione dell’iniezione letale». Si specificava quindi che «il 1° luglio del 2011 è entrata in vigore una legge che rimpiazza la fucilazione con l’iniezione letale, considerata dall’Assemblea nazionale “più umana”, ma che non è ancora stata applicata».
La stanza destinata all’iniezione letale
Giova peró a questo punto un excursus, un piccolo approfondimento sull’applicazione della pena capitale in Vietnam. Ma andiamo con ordine. Il primo importante ammorbidimento avviene nel 1999: come puó leggersi sul portale “Nessuno tocchi Caino”, in quell’anno viene deliberata la «riduzione dei reati capitali da 44 a 29, tra cui una serie di reati economici oltre a omicidio, tradimento, traffico di droga, violenza sessuale nei confronti di minori e i casi più gravi di rapina a mano armata».
Nel 2009 l’Assemblea nazionale vota l’abolizione per 8 reati, tra cui 4 di natura finanziaria, riducendo il numero dei delitti capitali a ventuno. Infine nel 2011 è entrata in vigore la Legge sulla esecuzione delle condanne penali che, come si é anticipato, introduce l’iniezione letale come metodo d’esecuzione al posto della fucilazione. Ricordiamo infine che la questione dell’applicazione della pena di morte é materia coperta dal segreto di stato.
(Francesco Giappichini)