Magazine Bambini
Ogni giorno affronto il viaggio verso il lavoro e il rientro verso casa viaggiando su 4 treni.
Ne incrocio di facce, di vite, di storie. Persone di tutti i tipi.
Cogliere frammenti di una telefonata, immaginare indagando le mani di un vicino di sedile che lavoro fa, ascoltare i racconti delle persone che parlano, mi occupa il tempo, la mente e la fantasia è uno dei pochi aspetti del pendolare che mi piace.
Ci sono facce che intravedi solo per un pezzo di tragitto, che dimentichi nello stesso momento che varcano la soglia della fermata, poi ci sono i viaggiatori come me, quelli che incontro spesso, sempre in viaggio alla stessa ora.
Solo quel pezzetto di viaggio intreccia la loro vita alla mia, ma anche se sono solo volti, a poco a poco divengono familiari, e trovarli sulla stessa carrozza è in un certo senso rassicurante.
Sì perchè in 12 anni da pendolare ho notato la comune tendenza a sedersi sempre nella stessa carrozza, più o meno nello stesso posto, lo faccio anch'io e sinceramente senza una motivazione razionale.
Così giorno dopo giorno delle persone che viaggiano nella tua carrozza impari a conoscere qualcosa di più: dalle loro letture, da una telefonata, da qualche chiacchera colta al volo.
Poi ci sono i volti che dopo un po' divengono anche voci, nomi, chiacchere. Incontrarli rende il viaggio meno noioso.
La ragazza delle piume è una di queste. Una ventenne con gli occhi caramello, con cui ho scambiato una prima battuta correndo verso una coicidenza in partenza. Mi colpì perchè aveva le scarpe verdi con un ciuffo di piume fuxia sulla punta. Con le piume lavorava. Sorride sempre. Piena di interessi e ideali. Riempivamo il nostro breve tratto di strada insieme chiaccherando di attualità e spesso di tv.
"L'aspirante vecchiologa" così si è definita lei stessa, e' un'altro dei miei incontri. Specializzanda in medicina, molte esperienze all'estero, un fidanzato lontano, l'ho conosciuta che faceva la maglia in treno e mi sono ritrovata a fissare le sue mani che sferruzzavano quella lana rosa. A quel filo si è legato il nostro primo scambio di battute a cui poi sono seguite lunghe chiaccherate e tante risate.
Venerdì le ho incontrate entrambe, su due treni diversi, con la stessa notizia.
Da lunedì non pendoleranno più.
La ragazza delle piume si è licenziata per dedicarsi all'università, l'aspirante vecchiologa è stata trasferita in un reparto più vicino casa, ha girato tutto il treno per salutarmi, che coincidenza, che malinconia.
Sono incontri legati a un tragitto comune, vite che si incrociano per poi continuare a viaggiare su binari lontani. Sono scambi fuggevoli, ma importanti che mi regalano opinioni, nuovi sguardi sul mondo e rendono meno gravoso pendolare.
BUONA FORTUNA RAGAZZE, mi porto dentro una briciola di voi, e con questa inizierò a viaggiare di nuovo lunedì...