Magazine Società

Penelope, “Rompere muro silenzio intorno alle persone scomparse”

Creato il 25 febbraio 2012 da Lalternativa

”Rompere il muro di silenzio che ha circondato fino ad oggi i circa 30mila casi di persone scomparse in Italia” evitando di puntare i riflettori ”solo sugli otto-dieci casi piu’ famosi”: e’ l’appello lanciato al mondo dell’informazione dalla presidente nazionale dell’associazione Penelope, Elisa Pozza Tasca, oggi a Bari, in occasione del convegno ‘Persone scomparse e ruolo dei media’.

All’incontro hanno partecipato, fra gli altri, il Commissario straordinario di governo per le persone scomparse, prefetto Michele Penta, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia, Paola Laforgia. Quest’ultima si e’ impegnata ”sia a livello locale sia coinvolgendo l’Ordine nazionale dei giornalisti” in un’opera di ”sensibilizzazione dei colleghi” per tenere viva l’attenzione su tutti i casi, senza nascondere tuttavia le difficolta’ legate sia alle scelte di ogni singola testata, ”nelle quali nessuno puo’ intervenire”, sia a quelle dovute all’atteggiamento di chi spesso considera l’esigenza di informazione dei cronisti come un intralcio alle indagini, per esempio le forze dell’ordine e gli organi inquirenti. Per questi ultimi, Laforgia ha proposto dei ”corsi di formazione specifici per i rapporti con la stampa”.

In Italia, ogni giorno – ha sottolineato Menta – ”si perdono due persone: su piu’ di 20 denunce di scomparsa quotidiane, 18 persone vengono ritrovate in poco tempo, da quale ora a qualche mese”. Rispetto al 2010, lo scorso anno si e’ avuto un aumento sia delle denunce, del due per cento, sia del numero di persone scomparse, piu’ 11,7%. Tra questi casi – ha detto Menta – ”ci sono molti adolescenti, di eta’ compresa fra i 15 e i 17 anni, una buona parte tra i 21 e i 40 anni, pochi 60enni mentre gli ultra 65enni sono soprattutto casi di Alzheimer. Ma la maggior parte, a prescindere dall’eta’, sono casi di allontanamento volontario. Sono proprio le motivazioni della scomparsa, a meno che non sia conseguenza di un reato, a produrre rallentamenti delle ricerche. Anche perche’ in Italia non esiste lo status giuridico di ‘persona scomparsa’. Uno status che mira a far riconoscere il disegno di legge proposto dall’associazione Penelope e che – ha assicurato Menta – ”potrebbe essere approvato entro l’anno: questa legge – ha detto – stabilirebbe principi chiari da seguire dopo la denuncia di una scomparsa, per esempio sulla immediata partenza delle ricerche, sull’attivita’ delle forze dell’ordine, sull’informazione dei prefetti e cosi’ via”.

In 38 anni, in Italia, sono scomparse quasi 30mila persone, di cui 1.651 sono bambini italiani e 8.153 stranieri. Per 17.696 casi non si conoscono i motivi della scomparsa, circa 3000 sono allontanamenti volontari e 535 sono causati da disturbi psichici e solo 84 sono conseguenze di reati. A tutti questi si aggiungano i 795 corpi senza vita ritrovati e non ancora identificati. ”Solo in Puglia – ha concluso la referente regionale di Penelope, Annalisa Loconsole – fino ad oggi sono scomparse 1.654 persone,  tra le quali il sedicenne Alessandro Ciavarella, scomparso tre anni in provincia di Foggia, ma non ne ha mai parlato nessuno”.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :