Nella mia collezione di pennelli che ai miei occhi è ancora esigua (ma che a quelli dei miei familiari sembra già esagerata!) negli ultimi mesi sono entrati a far parte, grazie a due graditissimi regali, due pennelli MAC, gli unici del celebre marchio che possiedo per ora. Ovviamente quando li ho ricevuti avevo gli occhi a cuoricini, esattamente così:
Provandoli però ho scoperto che non è tutto oro quello che luccica!
Il primo che ho ricevuto in ordine cronologico è stato il 188, cioè lo Small Duo Fibre Face Brush, che, come dice il nome e come potete vedere dall’immagine qui sotto, è il classico duo-fibre ma di sezione ridotta.
Come in tutti i pennelli MAC il manico è molto lungo e la parte delle setole gli è saldamente ancorata grazie alla presenza di un manicotto in ottone. Le setole sono in parte naturali, i classici peli di capra, ed in parte sintetiche; non sono molto fitte, anzi, direi che sono piuttosto diradate e ciò è dovuto al fatto che questo pennello serve all’applicazione leggera e per la sfumatura di qualsiasi tipo di prodotto, da quello in crema a quello in polvere. La sensazione sulla pelle è davvero soffice e non gratta in nessun momento, grazie alla flessibilità delle fibre che rendono ogni applicazione delicata e piacevole.
Fin qui tutto bene, ma adesso iniziano i dolori. Mi sento di stroncare questo pennello perché mi ha fatto dannare fin dal primo utilizzo. Già dal primo lavaggio ha iniziato a perdere peli e a scolorire, tanto che le punte delle setole più chiare sono rimaste grigie, come si può notare nella foto a destra. La perdita di peli non si arresta neanche durante l’applicazione dei prodotti e se decidete di utilizzarlo per applicare il fondotinta, vi troverete una strage di peletti neri su tutto il viso. La dimensione ridotta della sezione e le setole rarefatte, sebbene siano utili per andare in punti critici come i lati del naso, rendono piuttosto lunga l’applicazione del fondotinta cremoso che peraltro necessita di una operosa lavorazione per rendere la base omogenea (senza contare poi la fatica per eliminare i residui di fibra appiccicati a tutto il volto). Delusa da questo tipo di utilizzo l’ho relegato all’applicazione del blush in crema e lì va leggermente meglio perché la sue dimensione lo rende perfetto per colorare le gote, anche perché le setole rarefatte permettono una giusta modulazione anche dei blush più pigmentati.
Sebbene sia riuscita a trovare un valido riutilizzo mi sento di bocciare questo pennello perché, visto il prezzo non propriamente contenuto (si parla di € 38,00), mi aspetto una performance eccezionale per ogni genere di applicazione e certamente non posso accettare che perda peli e stinga molti mesi dopo l’acquisto.
In generale devo dire che i pennelli duo-fibre che finora ho provato mi hanno sempre delusa, dai Sigma ai Kiko, passando ora per Mac; l’unico pennello di questo genere che ha il mio amore incondizionato è lo Stippling Brush di Real Techniques che vince il confronto senza alcuna difficoltà sotto ogni punto di vista: performance, caratteristiche e costo!
Per quanto riguarda il celeberrimo Blending Brush, meglio noto come 217, la storia è del tutto diversa! Fin dal primo utilizzo ho capito che era nato l’amore, uno di quegli amori intramontabili e duraturi!
Anche in questo caso abbiamo un solido e comodo manico in legno di tiglio, un manicotto in ottone e setole tagliate a forma ovale che creano una sezione piatta e precisa. L’ho lavato moltissime volte ed è sempre tornato candido ed in forma come appena arrivato, inoltre non ha mai perso la sua nota morbidezza. Sul sito lo consigliano per l'applicazione dei prodotti cremosi ed effettivamente è ottimo per stendere sia ombretti in crema, come i Paint Pot, che il correttore. Io lo utilizzo sovente per i prodotti in polvere e devo dire che è magnifico anche in questo caso, permettendo di applicare e sfumare magistralmente qualsiasi texture.
Pur non essendo un pennello di dimensioni esigue permette un’applicazione mirata e precisa specialmente per gli ombretti molto scuri o pigmentati. Devo dire che in passato avevo provato pennelli simili ma, come spesso mi è capitato di leggere in recensioni di questo prodotto, il confronto non regge, qui siamo proprio tra le teste di serie! Il prezzo è alto, è vero, costa €24,00, ma li vale tutti e personalmente a chi non ha tanti pennelli e vorrebbe iniziare a procurarsene, consiglio proprio questo perché con uno solo è possibile avere molte funzioni. Per le mie esigenze di oggi direi che questo basta e avanza ma non escludo che in futuro ne comprerò un altro da tenere di scorta perché è davvero insuperabile!
Se proprio dovessi consigliarvi un’alternativa economica al 217, direi l’Eyeshadow Blend&Contour di N°7. Non sono esattamente uguali ma è quanto di più simile e al contempo efficace io abbia mai provato. Il manico è corto, circa la metà di quello di Mac, e le setole sono leggermente più allungate ma altrettanto morbide e compatte. Stende benissimo i prodotti in crema e sfuma in maniera ottima anche quelli in polvere. Devo dire che talvolta perde qualche peletto, ma niente di drammatico e, per il prezzo decisamente più esiguo di quello del 217 (circa €8,50) si può chiudere un occhio! Il problema è la reperibilità: io l’ho ricevuto in dono da un’amica che vive a Londra e che l’ha acquistato da Boots, quindi ammetto che questo suggerimento non sia utilissimo a meno che non viviate lì o ci andiate in viaggio, ma volevo comunque offrivi una valida (seppur non equivalente) alternativa!
Quali sono i vostri pennelli Mac preferiti ed irrinunciabili? E quelli che odiate? Avete trovato dei validi dupe?