Partiamo subito con lo spiegare il nome di questa serie: i penny dreadful altro non sono che dei romanzi brevi diffusi nel XIX secolo in Inghilterra. Erano storie brevi horror pubblicate sui giornali dell’epoca che cercavano di emulare il successo dei racconti dell’orrore di Edgar Alla Poe, ma che negli anni hanno contribuito a formare anche altri scrittori, come Robert Louis Stevenson.
La serie (di produzione anglo-americana) parte da questi romanzi e ne costruisce un universo nella Londra vittoriana del 1800 (una delle mie ambientazioni preferite per qualsiasi cosa) ricolma di vampiri, mostri ed esoterismo. Protagonisti dello show saranno un gruppo di “indagatori dell’incubo” – mettiamola così – composta da vari personaggi, alcuni dei quali credo non siano ancora apparsi. Diciamolo subito: si sente puzza di La Leggenda degli Uomini Straordinari da chilometri…e questo è il primo tranello nei quali gli sceneggiatori non devono cadere…perché se la graphic novel di Alan Moore era decisamente bella, il film era decisamente inutile. Quello che più sconcerta, però, è il cast della serie che veda tra i protagonisti Josh Hartnett, Timothy Dalton, quella pheega di Eva Green e altri attori mica da ridere, tra cui Billie Piper (Rose di Doctor Who). Il costo di produzione della serie, quindi, è abbastanza altino considerando cast e ambientazione e il tranello numero due è quello di farla chiudere per non riuscire a gestire questo budget.
Nonostante la grandissima puzza di Leggenda degli Uomini Straordinari (ribadisco) ho deciso di dare fiducia a questa serie, perché ha tutte le potenzialità per essere qualcosa di veramente figo. La prima stagione si comporrà di otto episodi e vedremo come se la caverà, visto che oltre al cast anche la squadra di sceneggiatori non è certo alle prime armi. Stiamo a vedere.