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Pensando l’inaugurazione

Creato il 25 agosto 2011 da Vivianascarinci

L’inaugurazione di Libra è per l’Associazione PoEtica  un atto  di nascita a tutti gli effetti. Nasce con PoEtica un modo di concepire il libro e l’incontro che sempre significa tra lettore e  scrittore, non più in quella zona amena e fascinosa che è l’intimità della lettura.  Il blog di Libra PoEtica non sarà solo di poesia. E’ il blog di una Libreria e di un’Associazione che già sta coinvolgendo un numero enorme di persone. Perciò una delle sue prerogative sarà quella di legare l’evento al libro, lo scrittore al lettore, il contenuto al possibile viaggio che può compie attraverso chi legge. Sarà manifesto però, che il punto di partenza è la poesia come  vera ispiratrice e fonte di quelle energie necessarie per collocare un sogno in una realtà fattiva e credibile. Una realtà in cui  non si riconosceranno solo coloro che fanno coscienziosamente della poesia un lavoro, ma anche quelli che imparano giorno dopo giorno a conoscere ciò che non si dice esplicitamente nei versi, ma che la poesia fa a volte inavvertitamente, a volte prepotentemente, alimentando un progetto che sulla carta abbiamo definito più volte suicida e che però tutti i giorno smentisce la logica che avrebbe voluto invece della fondazione di PoEtica, si investisse, che so, nell’apertura di un negozio di  cellulari. L’inaugurazione di Libra PoEtica è solo la punta di un iceberg che è montato da un fondale isospettabile, dalla personale e distinta ostinazione di due poeti e da un lavoro di anni, che si è sempre nutrito di collaborazioni artistiche indispensabili. E per cominciare, lo splendido frutto sarà la giornata di sabato 24 settembre. Una giornata di festa che vedrà Tiziana Cera Rosco come madrina, leggere la sua poesia, che per quel giorno, si accorderà in pieno con le note del violino di Alfredo Notarloberti. E Simone Pellegrini col suo dono di portate presso di noi in mostra, quegli stessi libri su cui ha disegnato a matita l’abbozzo di molte sue opere, traendo proprio dalla parola scritta, l’ispirazione che l’ha reso un artista conosciuto negli ambiti più importanti dell’arte contemporanea italiana… E gli Ashram  amici di Libra fin dagli albori del sogno di Monica… E la taranta di Vincenzo Santoro. Infine la poesia di Darwish recitata in tutti gli idiomi che l’instancabile Maggi è riuscita a trovare in una provincia che forse è molto più vicina al cuore del mondo di quanto la carta geografica non dica.



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