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Pensano veramente al divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo online?

Creato il 01 marzo 2012 da Poli @PoliPoker_

Siamo di fronte ad un nuovo Poker News Italiaparadosso della politica italiana? Regolametare il gioco d’azzardo online per via del beneficio fiscale e la tutela del consumatore, per poi vietarne la pubblicità alla stregua delle sigarette?

L’ultima manovra fiscale del Governo Monti tende a massimizzare le entrate fiscali derivanti dal gioco d’azzardo e attirare nuovi operatori, ai quali però vuol essere vietato di fare pubblicità, anima di ogni forma di commercio.

 

La dichiarazione del Ministro della Cooperazione Intenazionale e dell’Integrazione, Andrea Riccardi, di voler regolamentare la pubblicità del gioco online per tutelare le fasce più deboli della popolazione non può comunque essere considerata pura demagogia in quanto il problema esiste e lo Stato italiano deve intervenire per controllare il fenomeno ed evitare il problema sociale ed economico che la dipendenza al gioco rappresenta.

Nonostante molti di noi siano sicuri di poter controllare il proprio istinto e di essere immuni dalla dipendenza e dal gioco compulsivo, le relazioni della Commissione antimafia e del segretario generale del SERT italiani parlano di un paese dove ci sono 1 milioni di ludopadici alle prese con più di 400 mila macchine da gioco e che coinvolgono nei loro affanni circa 6 milioni di persone.

In un momento di crisi economica, il gioco d’azzardo sta diventando in alcuni casi una vera dipendenza psicologica, che con il miraggio di una ricchezza facile puo’ mandare in rovina le persone, soprattutto quelle piu’ fragili.

Secondo il Ministro, che ha anche la delega alla lotta delle dipendenze e ai giovani, particolarmente esposti al rischio di dipendenza da gioco d’azzardo sono giovani, disoccupati, famiglie che non arrivano a fine mese e gli anziani soli.

Il Ministro ha concluso affermando che vede con favore la discussione del tema in Senato e che non esclude la possibilità di intervenire direttamente affinchè lo Stato affronti la materia gioco d’azzardo dal punto di vista sociale piuttosto che esclusivamente dal quello fiscale.

 

Nonostante la discussione al Senato avrà come oggetto il settore giochi in generale e non il poker online e casino in particolare, molti operatori del settore gaming online sono coscienti che l’attenzione del Ministro cadrà sul cash game, modalità di gioco introdotta nel nostro paese lo scorso 18 luglio, e capace di spingere la raccolta a 80 miliardi di euro nel 2011.

 

Il mercato del Gambling online sta attraversando una profonda trasformazione al livello internazionale e i primi beneficiari del boom del settore sono proprio i Governi nazionali che guardano al poker, casino, videopoker e scommesse online la soluzione al problema del debito sovrano.

 

Sono forse proprio i politici italiani (ed europei) coloro per i quali il gioco online potrebbe rappresentare il fumo agli occhi a cui il Ministro Riccardi ha fatto riferimento nel suo intervento?

 


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