“pensare parole”: recensione libro “27 ossa” di Diana Lama per martedì 19 maggio 2015;

Creato il 18 maggio 2015 da Dan76

“PENSARE PAROLE”: recensione libro “27 ossa” di Diana Lama

Per martedì 19 maggio 2015;

Il sesto romanzo di Diana Lama, scrittrice di successo e medico specializzato in chirurgia del cuore e dei vasi grandi, è “27 ossa”, edito per Newton Compton. La Lama è una giallista di comprovata esperienza e molto apprezzata anche all’estero e anche con “27 ossa” dimostra tutta la sua bravura con questo thriller-noir in stile Hitchcock. Un romanzo intenso che si sviluppa nella Napoli sotterranea e basato sulle indagini psicologiche di tutti i protagonisti del thriller. La storia si svolge a Napoli nel bosco di Capodimonte dove si trova uno strano condominio, il palazzo Badenmajer, circondato da alberi e costruito in maniera poco ortodossa come una specie di labirinto fatto di stanzoni, corridoi, passaggi segreti e sotterranei; costruito da un architetto austriaco morto suicida, fu in passato anche un manicomio femminile. Un luogo inquietante dove sono scomparse quattro donne, tutte sole, senza legami e di passaggio in città. E nessuno ha mai fatto denuncia di queste scomparse. Solo Gloria, una ragazza instabile mentalmente e in cura da uno psichiatra, si rende conto che nel condominio sta succedendo qualcosa di grave, ma nessuno le crede perché la reputano tutti inattendibile. Dove sono finite Barbara, Giada, Cecilia e Carola? Le crede e le da una mano solo la poliziotta Andrea Drago, finita sotto inchiesta e sospesa dal servizio perché ha ucciso un killer e ha continuato a indagare sul caso ritenendolo non chiuso, anche perché sono scomparse alcune prostitute nere. Inoltre sono stati trovati in città resti umani. Alla poliziotta non rimane che scavare nel passato del condominio Badenmajer e far coincidere il suo precedente caso con questo. Un thriller coinvolgente perché ha molta carne al fuoco e le indagini si sviluppano sia in superfice che nei reticoli del sottosuolo di Napoli. Al centro delle indagini c’è l’acquedotto della Bolla, di origine greca è il più antico dei tre che attraversano la città, un luogo misterioso e suggestivo; l’altro sotterraneo è la Grotta degli Sportiglioni, sotto l’attuale Capodichino. Il titolo “27 ossa” rappresenta un riferimento essenziale nella storia e permetterà a Andrea Drago di portare a galla la verità. Il romanzo è basato sulla sottile psicologia dei protagonisti, che involontariamente lasciano dettagli verbali  e tracce dell’anima che messe insieme creano il quadro completo per arrivare alla verità.

DANIELA MEROLA



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