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Pensi ancora che pesce grande mangia pesce piccolo?

Da Alessandro Vella @alevella

pesceveloceSe hai risposto sì, allora sappi che stai utilizzando questo pensiero come grande alibi per non darti da fare sul serio e sai perché?
Perché ciò implicherebbe cambiare e cambiare implicherebbe pagarne il prezzo, che tu non vuoi (consapevolmente o meno) pagare.

Le grandi catene stanno arrancando, chiudono punti vendita.
Le grandi aziende fanno fatica, troppo lente.
I piccoli potrebbero sfruttare la situazione, ma sono lì a lamentarsi di quanto sono più piccoli.

Un mercato veloce come quello di oggi, implica rapidità non grandezza.

Le grandi hanno avuto per primi l’intuizione di offrire più prodotti e servizi per soddisfare le svariate esigenze dei propri clienti ed occupare segmenti diversi fidelizzandolo, in una prima fase, all’acquisto.
Ma col tempo si sono dimenticati di dare una assistenza adeguata, di far sì che le persone che hanno dato fiducia abbiano la vita semplificata ed imparino a trarre il massimo valore dall’acquisto fatto.

Se compri un televisore in una catena di elettronica e dopo un mese (quindi ancora in garanzia) hai dei problemi, tornando al punto vendita potresti sentirti dire che se lo portavi nei primi 10 gironi (periodo di recesso) te lo avrebbero cambiato, ma ora devi rivolgerti direttamente all’assistenza della marca x (magari non ti danno neppure un riferimento telefonico).

Perché accade?
Perché i grandi sono spesso guidati dalla sola legge del profitto ed un cliente perso non è un problema se se ne acquisiscono altri tre nuovi. Gestire la persona scontenta potrebbe essere antieconomico, ergo “cavoli suoi!”.

La piccola azienda è più veloce a cambiare modalità, è più snella nei costi e nella direzione d’impresa, ma si arena nelle vecchie abitudini e paura del nuovo. Oppure si catapulta in soluzioni funamboliche senza metodo e guida.

Oggi i piccoli hanno la grande opportunità guidare la riscossa, perché pesce veloce mangia pesce lento.

#BusinessinPillole

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