Magazine Maternità
E nel silenzio di una ennesima serata raggomitolata sullo sgabello a fianco del tuo letto, in attesa dell'arrivo tanto sperato del tuo amico sonno, sempre in ritardo, penso.
Non so a cosa.
Non so a chi.
Forse a me. A quella me persa nella spensieratezza delle nottate, se pur non più adolescenziali, che davano l'ebrezza della libertà. Una libertà strana che ti permette di non pensare al bene di un altro essere, perché ti fa stare solo sull'onda di quel disordine che non importa se c'è, non importa se domina. Tanto ci sei solo tu.
Tu, piccolo uomo girato verso un punto del tuo universo mi volti le spalle.
Passa un attimo e ti liberi in volo.
Ti giri. Mi guardi con quegli occhi che occhi non sono. Sono lumi nella notte. Vispi. Troppo vispi per l'ora.
"mamma ti voglio tanto bene. ti voglio tanto felice. ti voglio dare tanti baci e tante coccole"
E con quello strano nodo alla gola che mi blocca per un attimo il respiro mi chiedo se sono una buona madre nel silenzio di certi pensieri.
Notte piccolo UOMO.
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