Magazine Diario personale
Non riesco a scrivere. Mancano parole e musicalità delle frasi. Forse anche scrivere è un abitudine che, se non alimentata, prima o poi si esaurisce.Non amo i diari. Non amo raccontare di me in maniera semplice. Cerco sempre di dare un impronta melodica alle frasi che devono risuonare prima nella mente per poi scivolare dalle dita su questo foglio virtuale.Non sono alla fine di questo percorso. Ho ancora molto da esprimere. Ma la metafora, la prosa ed il racconto si stanno trasformando. Forse ciò che vivo nel quotidiano è talmente intenso, che il tempo di fermarmi e trovare l'entusiasmo nella scrittura mi sta lasciando.
Sto parlando. Ho compensato questo mio amore per la parola scritta verso una più caratteristica e liberatoria espressione verbale ed assieme alle parole che escono dalla bocca come lava ardente o come acqua sorgiva ci sono le azioni. Quelle che arrivano dopo che il pensiero ha elaborato (e nemmeno tanto lentamente) i fatti che mi si presentano nel quotidiano.Tutto ha la capacità di creare parole e fatti. Ho imparato questo dopo un percorso difficile che mi ha messa di fronte a delle scelte importanti.In successione pensiero, parole ed azione si sono alternati come pietanze su una tovaglia imbandita. E malgrado l'assenza di fame, ho dovuto ingoiare fino all'ultima briciola. Era il mio corpo che me lo imponeva per poter sentirmi viva.Ora, quel pensiero che si faceva scrittura e rabbrividiva davanti agli eventi è diventato materia. Ha imparato ad usare la bocca, quando il pensiero era troppo invadente, e le mani quando la bocca non trovava argomenti ... fare, fare anche quando si ha paura di sbagliare. Gli sbagli sono opinabili.. meglio aver fatto che non aver nemmeno provato.Ecco. Scrivo ma mi manca definire l'azione. Sento il brivido che mi procura il tocco sui tasti ma le parole, le frasi, soprattutto il senso del discorso non si sviluppa, quasi galleggiasse su di un velo di acqua salata.La voce ha trovato il suo spazio e lo spazio si è propagato attorno al mio corpo togliendo antichi e pesanti macigni. Ora, senza pudori do materia ai miei sogni che, ora dolci ora osceni, esplodono fuori di me. Ecco perchè sto in silenzio di fronte a questo foglio elettronico. Ecco perchè i pensieri non si trasformano in frasi di inchiostro. Sto parlando e sto costruendo quel che di nuovo ho scoperto di me.