"Sviluppo non è più sinonimo di occupazione" è la frase che politici, economisti e imprenditori ripetono da mesi. Per salvare un'azienda bisogna licenziare, per essere competitivi sul mercato occorre ridurre l'organico, per andare avanti occorre per forza lasciare a casa qualcuno. Una scusa intelligente per i soliti furbi? La nave è troppo carica, bisogna gettare la zavorra - ci dicono. O sarà la fine per tutti! Scena apocalittica, come se le responsabilità di una crescita ingiusta siano da attribuire al fato!
Il sistema ce lo impone, capite che è la regola del gioco che siamo obbligati a giocare. La ripresa non è un ritorno all'impennata del 2007. Non è questione di tempo. Lo avevano predetto gli economisti critici già negli anni 60. Se la Germania è in testa all'Europa, è perchè la Grecia e la Spagna sono affondate. Non esiste una crescita equa, che vale per tutti. Se uno si salva, è perchè ce n'è un'altro che crepa. Purtroppo è questa la logica, il motore del nostro sistema occidentale. Mi chiedo se sia possibile offrire e creare proposte alternative, o piuttosto andarsene in qualche villaggio sperduto nella foresta africana...
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