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Pensieri di Halloween

Creato il 01 novembre 2014 da Vortoj

Il giorno di Halloween da queste parti in tutti i negozi i commessi sono mascherati, sono più gentili del solito (si può esserlo più del solito??) ti chiedono come festeggerai (persino in banca) e ti regalano dolcetti. Io sono sempre la solita noiosa con l’avversione per le feste, non sento il natale figuriamoci halloween che comunque rimane sempre e solo il giorno della grande zucca di Linus, niente più. Anzi sì, quest’anno è il giorno in cui ho riscosso lo stipendio che, seppur misero per il lavoro che svolgo e le qualifiche che ho, seppur meno rispetto a quanto effettivamente lavoro e seppur finisca tutto per pagare la certificazione Montessori…ritornare ad avere uno stipendio, anche se dal mio conto passa automaticamente ad un altro, è una grande soddisfazione. Mi gratifica tanto più perché faccio qualcosa che amo.

Ci sono giorni in cui la stanchezza (che è tanta, tantissima di quelle che non pensavo sarei mai riuscita a provare ma soprattutto a sostenere) offusca tutto, giorni in cui mi chiedo solo: ma cosa sto facendo? A parità di sforzi avrei potuto investire in qualcosa che mi garantisse un futuro (e di sicuro non è il campo dell’educazione, in nessuna parte di mondo). Giorni in cui qualcosa va storto,  tutto quello che hai da fare e le scadenze da rispettare ti mettono in uno stato di ansia quasi (quasi eh) insopportabile. Poi ci sono giorni come oggi, che iniziano male perché quel dente che ha subito tre (!) ore di operazione, che ti sarebbe costato due stipendi (nella democraticissima nazione dove solo i ricchi possono curarsi) se non fosse stato per i sempresantimammaepapà…. ti fa male, allora chiami la scuola dici che devi correre dal dentista ma che se ce la fai più tardi vai. Diluvia, piove “cani e gatti” come dicono qua, eppure sali in macchina e tutto il viaggio pensi “ma che stupida potevo anche prendermela mezza mattina libera per una volta, tanto non saranno quei pochi spiccioli persi oggi a far la differenza” (cosa? la malattia? ah no quella per i lavori che non contano in America, paese della libertà, mica esiste) poi arrivi…sbirci prima dalla finestra, apri la porta e… a loro si illuminano gli occhi, alcuni ti vengono incontro, alcuni ti abbracciano, altri ti chiedono in tono inquisitorio “Valeria dove sei stata??”

E’ Halloween, stanno preparando la zuppa della strega (deliziosa tra l’altro!), alcuni dipingono zucche, altri recitano e  interpretano una piccola storiella, altri sono concentratissimi nel loro lavoro come sempre. Tu infili le mani in quella streghetta (buona però) che è li ad attenderti perché lei parla solo italiano e sei pronta a improvvisare qualcosa che li diverta. Non vedi l’ora di presentare qualche nuovo materiale in realtà, ma oggi è Halloween e loro sono su di giri, bisogna gestire l’entusiasmo.

Sono i giorni come oggi e tanti altri che ti ricordano perché lo fai. Che ti ricordano che tu, proprio tu, sei in grado di creare la meraviglia, che tu in quel piccolissimo pezzetto di mondo contribuisci a crescere quei pochi, troppo pochi, bambini che saranno adulti potenzialmente migliori di quelli che oggi popolano questo ingiusto mondo…..Che hai nei loro confronti una responsabilità ENORME, anzi IMMENSA e un impatto forte (molti di loro ti ricorderanno per una vita!) ma è una responsabilità che ti gratifica più di qualsiasi altra cosa, almeno adesso. Sono quei giorni in cui sei consapevole che quello che stai intraprendendo non è solo un lavoro, quello che stai imparando ti sta cambiando la vita e solo chi come te ha fatto o sta facendo lo stesso percorso può capirlo. Perché quello che ci ha lasciato la Montessori, che non era un’insegnante ma un medico e uno scienziato, è un tesoro inestimabile e io ho dovuto fare un percorso tortuoso per scoprirlo ma non smetterò mai di esserne grata: perché mi sta rendendo una persona migliore, perché ha riacceso la mia sete di conoscenza e mi sembra che una vita non mi basterà mai per tutto quello che vorrei essere e diventare*

E tu, grande zucca, grazie per avermi portato più energie quest’anno ma potresti anche smetterla con questa vagonata di problemi ai denti? No perché le maestre i soldi per curarsi i denti non ce li hanno e ai bambini le maestre sdentate non stanno proprio simpatiche, ecco.

*ehhh sì…vorrei trovare il tempo per raccontare di più al riguardo su questo blog che sto trascurando ma..se le giornate non si allungano almeno di 5 ore mi è al momento impossibile… -_-



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