Incontro il mio amico Filosofo presso il Cantuccio, il pub che si trova a poche decine di metri dalla Stazione. Pieno di birre di vario genere (alcuni anni fa vinse pure un premio per la varietà delle marche in vendita) e di poster dedicati ai film girati sul Lago d’Orta. Non a caso, sempre a Legro, ci sono vari murales ispirati allo stesso tema.
L’ultimo indizio del mistero su cui sto indagando mi portava ad Ameno ed è per questo che ho chiesto al Filosofo di venirmi a prendere alla stazione di Legro per accompagnarmi nel paese che diede i natali a Ludovico Maria Sinistrari, le cui opere hanno ispirato la nascita di questo blog.
Il mio amico tuttavia ha una sorpresa per me. mentre sorseggiamo una bibita, mi dice che la Villeggiante, l’amica di Vele di Colorare la vita, si è nuovamente fatta viva e quando ciò succede è segno che sta per accadere qualcosa di importante.
«È passata da me domenica scorsa» mi dice aggiustandosi gli occhiali sul naso «voleva sapere dove si trova il paese di Pregallo. Pare l’abbia letto nel blog di un tuo amico, un certo Errante, ma che non riesca a trovarlo.»
Se mi chiedessero di indicare quale sia l’Elemento che meglio rappresenta l’Errante, ancora una volta senza esitazione, direi IDEA. Perché di tutti i blogger che conosco, è senza ombra di dubbio il più misterioso ed impalpabile. Non si sa chi sia, né dove abiti, né che mestiere faccia esattamente. Di sé dice solo “Il mio nome è Errante. Ottavio Errante. A causa dei miei errori mi fu ordinato di errare per conoscere e ricordare. Questo farò finché qualcuno non deciderà altrimenti.”
Il resto dobbiamo ricavarlo dal suo blog “Pensieri errati di un Errante” .
Sappiamo che scrive racconti brevi su A6 Fanzine e che proprio oggi ha terminato di pubblicare un lungo blog novel, dal titolo “Il risveglio”, una storia a puntate scritta “in diretta”, nel senso che ogni capitolo è stato scritto dopo che il precedente era già stato reso pubblico. Un esperimento “senza rete”, insomma.
Del lungo racconto Ottavio Errante non solo è autore, ma anche protagonista, perché è l’io narrante della storia, un ex prete tormentato da ricordi angosciosi che si trova ad aiutare la sua ex fidanzata alle prese con un sinistro Ammazzavampiri ed un ancora più pericoloso Arcivampiro.
Il viaggio che compie per l’Italia lo porta ad incontrare una ragazza morbosamente attratta dai vampiri e un esorcista pieno di emiliano buonsenso, prima di farlo ritornare alla “Dimora degli Erranti”, una villa che sorge nel paese di Pregallo.
“Un documento degli inizi del XVIII secolo” descriverebbe la località “come un villaggio di circa settanta fuochi, vale a dire famiglie, situato poco oltre il confine occidentale del Ducato di Milano. Il luogo ideale per contrabbandieri e mercanti insomma, dal momento che qui, un tempo, passava una strada che dal Lago Maggiore portava verso la Val Sesia e la Val d’Ossola.”
Qui Ottavio incontra nuovamente, dopo molto tempo e altrettante incomprensioni, il padre misantropo e collerico e un misterioso nepalese, apparentemente da sempre al servizio degli Erranti. Col loro aiuto scoprirà un segreto che lega la famiglia degli Erranti a Ludovico Maria Sinistrari e al cosiddetto “Archimede milanese”, Manfredo Settala.
Se la storia vi incuriosisce vi consiglio di leggerla dal primo capitolo, anzi dall’antefatto. Dal canto mio, per cercare di risolvere l’enigma, domani andrò a trovare l’Errante, ma non lo farò qui. Domani mi troverete sul suo blog a questo indirizzo, diciamo all'ora di pranzo, alle 13 in punto.