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Ho smesso di credere nelle favole perché non pensavo potessero realizzarsi. Il bisogno di credere aveva lasciato spazio al terrore dell'illusione, della perdita del contatto con la terra, con la realtà, con la vita di ogni giorno. Dopotutto, la speranza è frustrante se non arriva nessun segno ad urlarci “sei sulla giusta strada!”: lo spettro dell'abbandono e la voglia di mollare tutto, diventano le uniche reali scelte da prendere seriamente in considerazione. Quando andare avanti è troppo difficile, cambiare strada pare l'unica soluzione per evitare l'immobilità totale. Ma poi capisci che la razionalità totale non funziona. Come fai a spiegare l'accelerazione spasmodica del ritmo del tuo cuore quando vedi una determinata persona, come fai a spiegare il prurito che ti prende le mani, mani che vorrebbero accarezzare quel volto, mani che vorrebbero portare quel corpo più vicino, aiutare le braccia a stringerlo per non lasciarlo più? Come fai a spiegare la voglia di abbandonare tutto e partire all'inseguimento di un sogno ad occhi aperti? Puoi farlo appellandoti a fattori negativi, definendoti la “peggiore delle frustrate”, con una nuvoletta sulla testa che non ti abbandona nemmeno a pregarla in ginocchio.. Ma sai perfettamente che sono tutte cazzate. Non esiste nessuna congiura interplanetaria contro di te, perché, diciamocela tutta, la sfortuna non esiste e, soprattutto, la frustrazione origina da una mancata azione, quindi da te, non dall'esterno. È tutta una questione di equilibrio, pensieri e azioni, sfide e vittorie o sconfitte.. chi se ne importa? È inutile cercare di scacciare la consapevolezza di aver commesso degli sbagli, perché è questo che l'essere umano fa. Sbaglia e va avanti, cerca di imparare la lezione e continua ad affrontare le prove che la vita, in un modo o nell'altro, mette davanti a lui. C'è un tempo per qualsiasi cosa.. l'importante non è aspettare. È andare avanti. Non voglio più aspettarti. Non voglio più vederti perché ho compreso fino in fondo la mia debolezza, il pensiero che continua a farsi strada nel mio cervello, il bisogno di avere la certezza di non aver commesso uno sbaglio così grande, il bisogno di essere rassicurata da te o dalle tue azioni. Ho bisogno del mio perdono. Vorrei smettere di pensare di essere così tanto stupida da essermi costruita un mostruoso castello che non ha la minima traccia di fondamenta. Voglio disperatamente la tua attenzione e odio volerla. Voglio solo essere stretta in un morbido abbraccio che sa di bene, quello assoluto ed incondizionato. So che quelle braccia non saranno le tue: ma le mie. E non vedo l'ora che arrivi quel momento.
Una finta cinica ragazza che non riesce più a nascondere la sua vena romantica