Pensieri Vizzi!

Creato il 30 gennaio 2015 da Patuasia

La caratteristica più rilevante della nostra Petite Patrie è che chiunque si può improvvisare a fare qualsiasi cosa: dall’albergatore al ristoratore, dal poeta allo storico, dal commerciante al critico d’arte… le competenze non servono, tanto va sempre bene. Leggo l’articolo a firma di un militare in pensione che si cimenta in acrobazie letterarie per descrivere una collettiva di artisti valdostani a nome Re-Tour. Volteggia tra le parole come un paraplegico e il risultato non può che essere quello di un clown. Risate! Giuro che era da un po’ che non ridevo così di gusto! Sentite qua. Antonio Vizzi, presidente del cospicuo pacchetto di voti che si riassume nell’etichetta “Associazione Croste valdostane”, così scrive degli artisti sulle pagine del Corriere della Valle. “Cesare Marguerettaz, scultore che ha scoperto la vocazione dell’artista al servizio del mondo animale per modellarlo elegantemente”. Uhaaa uhaaa! Artista al servizio del mondo animale? E chi dipinge le nature morte è un artista al servizio della frutta?!

Il simpaticone continua: “Marina Torchio che per onorare il proprio cognome (nome omen), crea con il grès forme espressive cariche di spiritualità”. Uhaaa uhaaa! Dunque le forme espressive cariche di spiritualità che la Torchio ci offre sono il vino, l’olio, i fogli di carta stampata… ma anche la pasta! Non mi risulta. Vuoi vedere che il nostro critico intendeva il tornio detto anche ruota del vasaio? Ad ogni buon dire non vedo vasi nell’opera dell’artista e non mi risulta abbia mai usato torni per creare le sue sculture. Così come non vedo “messaggi e contenuti sociali” nell’opera di Barbara Tutino e quali sarebbero i momenti irripetibili nell’opera di Bobo Pernettaz? Quelli vissuti dalle galline? E in cosa consiste la ricerca tecnica che porta alla “Vita sognata” di Gianni Bersezio? Insomma il Generale-di-brigata-degli-alpini-in-congedo spara a caso parole e concetti di cui non conosce il significato: fa fine e non impegna. Ma i lettori del Corriere della Valle bevono come rosolio questi pensieri Vizzi (nomen omen)? Intanto la lobby delle Croste ha a disposizione: una sede fissa in via G. Elter ad Aosta; la sala delle conferenze della Biblioteca Regionale dove poter organizzare le assemblee; una galleria propria ricevuta dal Comune di Aosta in comodato d’uso per sei anni; la disponibilità periodica dei locali della Saletta Finaosta, l’uso frequente della Saletta comunale. Insomma l'”Associazione Croste valdostane”, saldamente cementata nel capoluogo, fremente di pulsioni interiori è lunica stella che brilla nelle proposte “culturali” della Città di Aosta.


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