Magazine Diario personale

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Da Saraconlacca

Ci sono dei momenti in cui ti senti impotente, momenti in cui la tristezza prende il sopravvento perchè non riesci ad aiutare la persona a cui vuoi bene. Sei in bilico, hai paura di perderla ma così, in ogni caso, non stai bene, non le fai bene, ed hai la sensazione che esserci o non esserci sarebbe la stessa identica cosa. Ti sperimenti, ti metti alla prova, cerchi di provarle tutte e guardandoti attorno non vedi alcun risultato. Poi eccoli arrivare lenti e inesorabili i sensi di colpa, enormi mattoni che si appoggiano nello stomaco non solo per il fatto che non hai apportato nessuna miglioria ma fondamentalmente perchè inizi a sentirti cattiva, egoista: ti chiedi se volevi aiutare per il suo bene o per meri fini personali. Sei una brutta persona ma ci sei. Ci sei sempre stata, nei momenti belli e in quelli brutti. Anche se non ci sei riuscita hai fatto quanto hai potuto per provarci. E di una cosa sei certa. Sei stata sempre te stessa. E di questo non puoi che esserne fiera. Poi, una nottata assolutamente in bianco. Di dormire non se ne parla proprio. Il tuo cervello ha deciso di farti pensare, di farti rivivere momenti tremendi e flash di felicità vissuta, capita e amata. Quella è la mia vita, quella sono io. Così, senza l’aiuto di nessuno adesso sei pronta. Indosserai l’armatura (che non sarà più quella di difesa ma di attacco) e partirai per la guerra. Una guerra che hai già vinto in partenza ma certe volte sottolineare che riesci a sconfiggere le tue paure ti fa sentire ancora più forte…

e appoggiati a me
che se ci dovesse andar male
cadremo insieme
e insieme sapremo cadere



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