L'altro giorno ho sentito dire che il Presidente del Consiglio si asterrà dall'esprimere il proprio voto al Referendum abrogativo del 12 e 13 giugno (domani e dopodomani), sostenendo la tesi che il non recarsi alla urne è un diritto del cittadino.
Certo che è un suo diritto!
Per fortuna abbiamo ancora diritto a manifestare e usufruire della nostra autonomia decisionale nell'espressione del voto. Per non dire poi che, il diritto al voto, è una cosa così preziosa che possiamo anche astenerci dal servircene.
Caro Presidente del Consiglio,
vorrei dirle solo una cosa: quando una persona decide di non servirsi di un suo diritto, mi pare anche giusto che scelga di tacere una volta visti i risultati. Come tutti coloro che si vantano di disertare le elezioni politiche, regionali, comunali ed europee per poi continuare a lamentarsi dello stato in cui versa il paese, delle tasse che sono aumentate, ecc. Eviterò di dire di quanto un Presidente del Consiglio sbagli a fare questi tipi di comunicati, dovrebbe vergognarsi solo per averlo pensato.
Quindi ci faccia il piacere di non mettersi a piangere, e di non cominciare a lanciare attacchi a destra e a manca, durante il suo ennesimo comunicato televisivo per commentare il risultato di questo referendum.
E speriamo che tutti coloro che hanno già deciso di non votare, e che sono inamovibili sulla propria scelta, seguano questo esempio.
Perdonatemi... ma quando sento certe cose non riesco a starmene zitto.
Sperando di riuscire a mettergliela nel culo,
E.