D. Gutas, Pensiero greco e cultura araba, Einaudi, Torino 2002 (titolo originale Greek Thought, Arabic Culture: the Graeco-Arabic translation movement in Baghdad and early ‘Abbasid society (2nd-4th/8th-10th c.)
Come esplicita molto bene il titolo originale questo libro parla di traduzione (ma chissà perché in italiano questo aspetto scompare). E ne approfittiamo per parlare di questo più che del contenuto in senso stretto. Passato inosservato quando è uscito nel 2002, oggi ristampato, questo testo si occupa di traduzione e ideologia nel primo periodo abbaside.
La scansione del volume è chiara. Parte prima: Traduzione e impero. Capitolo 1: Il retroterra del movimento di traduzione; Capitolo 2: Al-Mansur. La prima ideologia imperiale ‘abbaside e il movimento di traduzione; Capitolo 3: Al-Mahdi e i suoi figli. Il contesto sociale e religioso e il movimento di traduzione; Capitolo 4: Al-Ma’mun. La politica interna ed estera e il movimento di traduzione.
È evidente che la traduzione viene inserita in un contesto politico e ideologico che ne determina l’azione e le scelte e che si inserisce in una ben precisa politica culturale dell’impero abbaside.
La parte seconda del volume, dal titolo Traduzione e società, si occupa di traduttori, mecenati e del rapporto tra traduzione e storia, fondamentale per capire le scelte operate nella trasmissione dei manoscritti greci.
Un libro da leggere, questo. Perché affronta il tema da un punto di vista necessario per comprendere come e perché alcune opere siano giunte sino a noi attraverso le traduzioni dall’arabo (e perché altre non lo siano). E perché finalmente si chiarisca che la traduzione non è un territorio neutro, come piace pensare ai più, e che, come non lo era ai tempi degli ‘abbasidi, non lo è nemmeno oggi.
In occasione di un concorso siamo state definite “rompiballe” perché sostenevamo questo legame tra traduzione e politica – anzi in realtà sostenevamo l’inesistenza di un pensiero in questo senso nel nostro paese.
Certo ci sentiamo una formica confronto a Gutas – che tra l’altro sarà a Pisa a settembre per un convegno, per chi volesse ascoltarlo – ma leggere questo libro ci ha rincuorato.
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