La mia convivenza virtuale col fancazzista procede tranquilla.
Siamo amici - o lo stiamo diventando - ma è come se avessimo una relazione. Non c'è e non ci sarà mai un tale rapporto tra di noi. Un po' perché siamo troppo diversi. Un po' perché non è il caso di mettere a rischio una bella amicizia. Ma stiamo diventando dipendenti dalla reciproca compagnia. E dalla voglia di sentire ancora quella vicinanza e quel calore umano tra le lenzuola. Senza sesso. Solo per abbandonarsi tra le braccia di un'altra persona.
Ci sentiamo tutti i giorni via skype.
Ci vediamo in webcam.
Ridiamo e parliamo per ore.
Stiamo programmando nuovi incontri. Appena mi ristabilirò andrò da lui per qualche giorno. Mi ha già detto che vuole farmi vedere delle cose della città in cui vive. Vuole farmi assaggiare alcuni piatti tipici. Non vede l'ora di stare un po' con me. Di restare da soli per tornare a sentire quel contatto fisico e quel calore umano che ci ha fatto trascorrere la notte l'uno nelle braccia dell'altra.
E, allora, perché aspettare tempi incerti?
Abbiamo già programmato la pasquetta insieme, a casa mia. Dovrò prendermi anche il martedì di ferie, perché lui partirà in giornata, ma non all'alba. E non possiamo sprecare nemmeno un minuto. Non vogliamo perdere neanche un attimo del tempo che riusciremo a stare insieme. Abbiamo bisogno del reciproco calore dei nostri corpi.
Ogni tanto cediamo all'affetto. "Stasera mi infilerei nel tuo letto", mi ha detto qualche volta.
"Anche io" ho risposto con uno strano trasporto.
E' tutto dolcezza, affetto, tenerezza.
E' tutto calore umano, trasporto, lotta contro la solitudine.
E' tutto sensibilità, fragilità, delicatezza...
Sì, vabbé, ma quando si scopa?Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city.
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