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Pensionati spremuti come limoni? Pare proprio di si a giudicare dalle ultime iniziative del governo e dell’INPS.
Ormai è nota a tutti la recente sentenza della Corte Costituzionale in tema di pensioni, giornali e tv ne parlano da qualche settimana, il blocco dell’indicizzazione, voluto dall’allora governo Monti, per gli assegni che superano tre volte il minimo è incostituzionale, quindi illegittimo. In qualunque altro stato che voglia definirsi serio e democratico, crisi o non crisi, ripresa o non ripresa, una sentenza del massimo organo giudiziario del Paese va rispettata ed eseguita. Uno Stato, un governo, che cerca di aggirare, mediante un opinabile decreto legge, quanto emesso in sentenza non provoca solo sconcerto tra i pensionati ma genera insicurezza e dubbi in tutta la nazione: se i massimi organismi rappresentativi dello Stato assumono questo comportamento, in un certo senso istigano il comune cittadino a comportarsi allo stesso modo o ad agire di conseguenza, ovvero ad adeguarsi, una sorta di rottura delle regole prestabilite, una sorta di rigetto delle norme inerenti ai criteri di reciprocità. E questo concetto viene più recentemente reiterato dal neo presidente dell’INPS Tito Boeri, il quale, nell’ambito di note trasmissioni televisive dichiara che è già pronto un piano, da esporre al governo, che prevede l’omogeneizzazione delle pensioni anche pregresse al sistema contributivo. Tradotto dal burocratese questo vuol dire che i diritti acquisiti non esisteranno più se Renzi dovesse recepire questo suggerimento e che le pensioncine di un tempo verranno dimezzate in base a delle scelte recenti che non solo violano le leggi ed i contratti di allora ma vanno anche contro il buon senso. Come potrà mai esserci una seria ripresa economica se le pensioni degli italiani vengono periodicamente dilapidate da leggi e leggine, tasse ed oboli? Le pensioni degli italiani non rappresentano il pozzo di San Patrizio per premier incapaci di effettuare scelte coraggiose e controcorrente, prima o poi, a forza di spremere questo limone, il budget si esaurirà ed il Paese rischierà di cadere in ginocchio. Dulcis in fundo, in un panorama che sa di beffa per dipendenti e pensionati, il governo annuncia – per il tramite dell’Avvocatura dello Stato – che i 35 miliardi di euro, che avrebbero dovuto essere destinati ai contratti per il comparto del pubblico impiego, per il quinquennio 2010-2015, quindi per un periodo già scaduto, non sarebbero del tutto disponibili. Non ci sarebbero fondi per i pensionati, per i dipendenti pubblici, per gli esposti all’amianto, però il denaro per gli armamenti (F35 in testa) e per le presunte “missioni di pace” all’estero vengono sempre trovati ed i fondi rinnovati quasi automaticamente. Già, dimenticavo, questo è l’unico Paese al mondo con svariate centinaia di generali (tutti con auto blu di rappresentanza), cinque polizie più le forze armate.
Lorenzo Lorusso – presidente del Movimentodei Finanzieri Democratici
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