Pensioni d’oro: una proposta ragionevole

Creato il 10 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Ivan Lagrosa 10 gennaio 2014 in Attualità, Economia, News, Politica Inserisci un commento

Come si sa, con tutti i dovuti scongiuri del caso, la legge elettorale approderà in aula il 27 gennaio. Quel giorno, però, in aula, in particolare a Montecitorio, dovrebbe approdare anche la proposta di Fratelli d’Italia riguardante le pensioni d’oro.

La Corte Costituzionale, a questo proposito, aveva già bocciato il taglio alle pensioni superiori ai 90mila euro. Il decreto legge 98 del 2011 prevedeva infatti che, per un periodo di tre anni, le pensioni superiori ai 90mila euro sarebbero state ridotte del 5% per la parte eccedente tale importo; le pensioni superiori a 150mila euro avrebbero subito un taglio del 10% (sempre per la parte eccedente) e, infine, le pensioni superiori a 200mila avrebbero subito un taglio del 15%.

La Corte ha ritenuto questo provvedimento “irragionevole e discriminatorio” ed è quindi stato annullato.

Da quella sentenza sono passati mesi e niente più si è mosso. Ora, tra le varie proposte che giacciono in Parlamento, merita attenzione quella di Giorgia Meloni, , se non altro per la determinazione con la quale la fondatrice di Fratelli d’Italia sta portando avanti questa battaglia.

Ovviamente tagliando le pensioni più alte non si rimettono i conti in ordine. Ma per fortuna non è questo lo scopo della proposta di legge: lo scopo è quello di creare un sistema più giusto ed equo. Chi ha una pensione alta continuerà ad averla alta e lo stesso per chi percepisce una pensione bassa, come è giusto che sia a meno che non si è a favore del comunismo, e non lo siamo. Il punto centrale è che le regole del gioco devono essere uguali per tutti.

Chi percepisce una pensione alta perché è andato in pensione con il sistema retributivo è giusto che veda la sua pensione adeguarsi al nuovo sistema contributivo. Il problema non è la pensione alta, ma il meccanismo con cui quella pensione è stata calcolata.

La proposta di Fratelli d’Italia prevede quindi un ricalcolo delle pensioni che superano i 5mila euro (circa dieci volta la minima). La parte eccedente questa somma sarà corrisposta secondo il sistema contributivo in modo che “i soggetti interessati percepiscano una differenza in proporzione solo ed esclusivamente a quanto da loro effettivamente versato durante il periodo lavorativo”. Sotto i 5mila euro (al netto saranno poco più di 3mila) le pensioni non verranno invece toccate, anche se calcolate con il sistema retributivo.

Il risparmio sarà devoluto alle pensioni minime, agli assegni sociali e alle pensioni di invalidità.

Vedremo se questa proposta di legge otterrà la maggioranza in Parlamento.

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