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Pensioni e Privilegi: l’errore del Ministro. La disuguaglianza Regione per Regione

Creato il 11 dicembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Pensioni e Privilegi: l'errore del Ministro. La disuguaglianza Regione per RegionePensioni e pensioncine, conti e conticini, ricchi e riccastri, poveri e poveracci. Cosa succederà ora?

Perchè il Governo dei Professori non stabilisce veramente l’equità, ma lo fa solo a parole. Riflettiamoci.

La Casta non si tocca, perchè a detta della Casta medesima, serve tempo, ma se non si toccano i membri, la “Classe” non ci sta ad avere decurtazioni sull’indennità, prima deve abituarsi.

Non si toccano però nemmeno i lavoratori della Regione Sicilia, dove bastano 20 anni, se sei donna, o 25 anni, se sei uomo, di contributi per andare in pensione!

Equità? Ministro Fornero dove sta?

Oltre la Regione Siciliana, siamo certi che non ci siano altri casi? Le altre  cinque regioni a statuto speciale? E, come se la passano gli operatori delle regioni a statuto ordinario?

Anche i Colletti Bianchi non possono lamentarsi! Per la Sicilia è  lo stesso procuratore generale della Corte dei Conti , Giovanni Coppola a scrivere: «L’ opinione pubblica non comprende perché in Sicilia i dipendenti regionali possano andare in pensione con soli 25 anni di contribuzioni, o addirittura con 20 anni se donne, solo per il fatto di avere un parente gravemente disabile, mentre lo stesso non avviene nel resto d’ Italia». Però ci sono i casi di chi va in pensione molto giovane, a dire il vero giovanissimo,  come l’ ispettore capo dei forestali Totò Barbitta di Galati Mamertino, che riscattando dei contributi precedenti, il 1 gennaio 2009 se n’ è andato quarantacinquenne, dopo 16 anni, 10 mesi e 30 giorni. (Corriere della Sera)

Secondo quel che si apprende, per la regione siciliana fare l’ispettore forestale è un “lavoro usurante» questo  regala ai forestali siciliani un anno ogni cinque di servizio.

La Corte dei Conti, su 751 «regionali» andati nel 2010 in pensione 297 sono andati in anticipo, rispetto all’ ordinaria anzianità anagrafica e/o contributiva e, tra questi, ben 286 con le agevolazioni della legge 104/1992 che tanto ha fatto discutere per l’ incomprensibile disallineamento rispetto alla normativa nazionale”.

E’ questa l’equita?

In Sicilia la riforma Dini del ’95 (quella che ha cominciato a introdurre il sistema contributivo), per i dipendenti pubblici siciliani è stata introdotta dal 2004, ma non ha mai riguardato chi lavora per la Regione. Inoltre, per il sistema retributivo conta solo l’ultima busta paga: in questo modo si possono sfruttare fino all’ultimo gli scatti di anzianità.


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