Pensioni: età minima almeno 63 anni! Nota stonata: pensioni congelate!

Grande attesa per il CdM del 5 dicembre.  LA paura fa 90 in tutta Italia specie tra chi è prossimo alla pensione, ovvero una gran parte di lavoratori dipendenti. Dal primo di gennaio dovrebbe essere ufficiale l’estensione del  metodo contributivo a tutti i lavoratori, aumento dell’età di vecchiaia per le donne del settore privato, abolizione delle finestre mobili (e assorbimento di questi periodi nell’età effettiva di pensionamento) stretta sull’anzianità e aumento delle aliquote per i lavoratori autonomi: sono le principali misure previste per la riforma della previdenza prevista dalla manovra correttiva.

Le novità sembrano essere tante anche se la certezza non la si può dare. Dovrebbe essere scomparsa la finestra mobile e quindi in realtà gli uomini  dall’anno prossimo andranno  a 66 anni (65 anni attuali più 12 mesi di finestra). I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi. Se poi le donne dal 2012 andranno in pensione a 62 anni, entro il 2018 saranno a quota 66 come gli uomini e le donne del settore pubblico (a 66 anni dal 2012). Lo scalino tra 2011 e 2012 sarà quindi di due anni dato che quest’anno le donne dipendenti del settore privato uscivano a 60 anni più 12 mesi di finestra mobile (quindi a 61).

Una buona novità sembra essere quella che nel 2012 se si hanno i 42 anni di contributi si potrà andare in pensione subito. Per chi esce in pensione anticipata prima dei 63 anni di età dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 63 anni di età.

Una nota stonata è quella del congelamento infatti le pensioni in essere saranno congelate per il 2012 rispetto all’inflazione. Saranno salve solo le minime (467,42 euro) che avranno la rivalutazione piena mentre sarà prevista una rivalutazione parziale per quelle fino a due volte il minimo (935 euro al mese).