GENOVA- “ Ora non saremo più soltanto 3.500 sfortunati, che sono stati bloccati a pochi metri dal traguardo, ma uniti insieme alle centinaia di migliaia di lavoratori esodati forse potremmo essere maggiormente ascoltati e far sentire di più la nostra voce”. E’ questo, in estrema sintesi, il commento più diffuso nella maggior parte dei docenti e del personale scolastico che fa parte del Comitato “ Quota 96”, che si è rivolto ai sindacati regionali per far valere i propri diritti e si sta battendo da oltre un anno per vedere accolta la domanda di pensionamento con 60 anni di età e 36 di contributi, diritto che era stato invece negato in maniera anticostituzionale e retroattiva dalla Riforma Fornero. Il Comitato dei Nove, che si occupa di accogliere eventuali emendamenti alla Legge finanziaria ha dato parere favorevole all’emendamento che riguarda i lavoratori della scuola e che è stato inserito nella proposta di Legge Damiano, che modifica la vigente normativa “Fornero” in materia di requisiti per la pensione (A.C. 5103-5236-5247-A).
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Ad annunciarlo è la presidente della commissione cultura alla camera, Manuela Ghizzoni, che sulla faccenda relativa alla “Quota 96” si sta impegnando da molto tempo con grande determinazione. Come è infatti noto, con la legge Fornero, in materia di requisiti per godere del trattamento pensionistico, non è stato riconosciuto ai lavoratori della scuola lo spostamento al primo settembre del 2012 dei benefici della precedente legge Damiano basata sulle quote (età anagrafica più età lavorativa). Da mesi direttori didattici, presidi, personale Ata, bidelli, professori, maestri ed aiutanti tecnici, insieme al comitato “Quota 96” e con il sostegno dei sindacati della scuola hanno condotto una dura battaglia affinchè si facesse giustizia di questo evidente errore preso dal Governo. Nel frattempo sono giunte dai Giudici del Lavori e dai Tribunali regionali numerose sentenze favorevoli a Quota 96. Ora con grande soddisfazione del comitato “Quota 96” e delle parlamentari Bastico e Ghizzoni, che più di ogni altri hanno portato avanti la battaglia, si è profilato uno spiraglio a favore dei docenti che al 31 agosto rientrano nelle legge delle quote. Infatti l’emendamento presentato dall’onorevole Ghizzoni all’interno della proposta di legge Damiano per recuperare i cosiddetti esodati è entrato in maniera indissolubile nei gangli stessi del disegno di legge, per cui da oggi in poi ne seguirà le sorti in tutti i suoi risvolti.
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Questo significa che se ci sarà la volontà politica di risolvere la penosa e assurda vicenda degli esodati, anche il diritto sacrosanto dei 3500 lavoratori della scuola, ingiustamente bloccati per altri tre anni, verrà anch’esso risolto, considerato fra l’altro che il costo complessivo di quest’ultima operazione si aggirerebbe attorno a solo qualche milione di euro. Questa operazione però sarebbe una decisione che ridonerebbe credibilità allo stato di diritto in Italia, alle istituzioni e rimetterebbe a disposizione anche posti di lavoro e cattedre per altre 3500 persone che attendono di lavorare.
ADALBERTO GUZZINATI