Pare che una nuova Spada di Damocle si stia per abbattere sui lavoratori della Scuola Italiana, specie su quelli che in questi giorni attendevano il loro emendamento milleproroghe ovvero tutti i lavoratori che maturerebbero i requisiti pensionistici entro questo anno scolastico ovvero entro il 31 agosto. La questione è controversa, osservando lo spazio online dl deputato PD Manuela Ghizzoni troviamo un post di qualche giorno fa: approvati nostri emendamenti su reclutamento docenti scuole e atenei. “Per il momento sono tre gli obiettivi raggiunti dal Pd in sede di discussione del Milleproroghe: l’inserimento dei docenti abilitati nelle graduatorie ad esaurimento, la ripartizione a tutte le università – quindi senza esclusione di quelle che hanno superato il rapporto del 90% tra spese di personale e risorse del fondo di finanziamento universitario – del piano straordinario di reclutamento per professori associati e la possibilità per i comuni di poter procedere all’assunzione supplente del personale dei servizi educativi e dell’infanzia. Manca ancora l’approvazione del nostro emendamento che prevede la possibilità per il personale della scuola di andare in pensione con il previgente regime maturando i requisiti entro il 31 agosto 2012. Se questo avvenisse saremmo davanti ad un vero poker d’assi a dimostrazione della discontinuità con le scelte politiche precedenti. Proseguiremo su questa linea anche per affrontare i futuri provvedimenti, costruendo un’interlocuzione con il governo sui temi, quali scuole e università, ai quali il PD affida la massima priorità per uscire dalla crisi e avviare una stagione di solido sviluppo”.
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Per utile informazione riportiamo un commento del Deputato Ghizzoni del 22 gennaio dove la stessa afferma che bisognerebbe attendere ad oggi alle ore 14.00, ma nella giornata di oggi non abbiamo potuto reperire altro se non quello che scrive la Ghizzoni stessa: “Come deputati PD delle commissioni Istruzione e Lavoro abbiamo depositato l’emendamento che tiene conto della peculiarità della materia pensionistica del comparto scuola (facendo così slittare il termine al 31 agosto 2012 per maturare i requisiti necessari al ritiro dall’insegnamento con le vecchie norme) per le ragioni che molti di voi hanno testimoniato.
Perchè, ad esempio, negli ultimi 3 anni la scuola e il suo personale sono stati colpite con durezza e le ultime due manovre (quella di agosto e il Salva Italia) hanno inciso in profondità nei diritti pensionistici; perchè nella scuola italiana lavora la classe docente più anziana d’Europa; nelle scuole d’infanzia e nelle materne il personale docente sempre più spesso dichiara il proprio disagio per non sentirsi più in grado di assolvere al proprio compito. Lo abbiamo fatto per senso di equità e giustizia.
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La nostra iniziativa ha persuaso anche i due relatori (Bressa e Alfano) a presentare un analogo emendamento, ritirato nella discussione di venerdì mattina, dopo diversi giorni di confronto con il Governo (che avevano lasciato ben sperare), perchè la Ragioneria dello Stato ha valutato insufficiente la copertura finanziaria.
Molti commenti, a questo post e ad altri di analogo contenuto, a questo proposito rappresentano incredulità, rabbia, sdegno. Sentimenti legittimi e condivisibili. Molti suggeriscono anche dove andare a trovare le risorse necessarie (stimate dalla Ragioneria sui 100 milioni; stima a mio avviso eccessiva): tagli agli F35, tagli ai privilegi dei parlamentari e agli sprechi nella pubblica amministrazione, vendita delle frequenze televisive, contrasto all’evasione fiscale… Sono tutti suggerimenti che condivido, ma che possono dare copertura in tempi più lunghi di quelli che servono al nostro caso. Nel giro cioè di un paio di giorni, poiché il termine per la presentazione dell’emendamenti per la discussione in Aula scadrà lunedì alle 14 (pertanto noi continueremo a lavorare, nel tempo che resta, per trovare una copertura, adeguata per la Ragioneria e in grado di essere sostenuta dalla maggioranza delle forze politiche)…….”Il ritiro dell’emendamento da parte dei relatori (condizionando anche il destino di quello dei deputati PD) non è un ripensamento sul suo contenuto, ma è la scelta adottata per tenere aperta la trattativa con il ministero dell’Economia, condizionato dalla Ragioneria dello Stato, e per ripresentarlo in Aula.
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Infine, sottolineo che il PD è il solo partito che ha sollevato la specificità della scuola in ambito pensionistico: e stiamo lavorando affinché a sostenerlo siano tutte le altre forze politiche, tanto quelle che appoggiano il Governo, così come quelle che si oppongono. Ripeto (soprattutto a chi legittimamente ha affidato la sua rabbia a questo post in particolare nei confronti del PD): nessuna altra forza politica ha assunto una iniziativa analoga alla nostra. Non lo abbiamo fatto con leggerezza, sapendo che avrebbo acceso speranze che, forse, potrebbero essere disattese e deluse. Ma dovevamo e dobbiamo ribadire la specificità della scuola.”
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