Magazine Cinema

Pentedattilo Film Festival VIII Edizione: i vincitori

Creato il 26 agosto 2013 da Af68 @AntonioFalcone1

imagesCAH0ICZUEcco il palmares del Pentedattilo Film Festival, kermesse cinematografica dedicata ai cortometraggi promossa e realizzata dall’associazione Pro Pentedattilo e dalla Ram Film, grazie anche al sostegno logistico dell’Agenzia dei Borghi Solidali e al patrocinio e sostegno della Provincia di Reggio Calabria, la cui VIII edizione è giunta a conclusione ieri sera, domenica 25 settembre, dopo un’intensa tre giorni di proiezioni (150 i film selezionati) ed altri eventi correlati.
La serata finale, oltre alla proclamazione dei vincitori, ha visto gli interventi di Emanuele Milasi, Americo Melchionda (rispettivamente direttore artistico e organizzativo), Maria Milasi (coordinatrice artistica), Alessia Rotondo (traduttrice) e dei vari giurati, nell’ambito delle diverse sezioni.

Territorio in Movimento, Primo premio: Kiran (Alexander Riedel & Bettina Timm), “per aver saputo raccontare l’originalità del suo protagonista e la complessità del mondo che lo circonda”. Secondo premio: Blu (Nicolae Constantin Tanase), “per essere riuscito, attraverso una piccola vicenda famigliare, a raccontare anche la storia contemporanea di un paese”.
Terzo premio: Danger Of Complete Extinction (Konstantin Kolesov), “per aver costruito una complessa rappresentazione dello scontro generazionale, che diventa anche scontro politico nella Russia post sovietica”.
Menzione speciale: Bounty (Finbarr Wilbrink), “per aver creato uno spazio cinematografico capace di raccontare la dialettica dell’identità nelle società contemporanee”; Shame And Glasses (Alessandro Riconda), “per aver reso con semplicità la forma narrativa del cortometraggio”; F5 (Timofey Zhalnin), “per una regia e la recitazione capace di adattarsi a diversi linguaggi, dal cinema alla danza, nel raccontare una storia che spinge lo spettatore a riflettere su cos’è davvero l’arte”.

Corto Donna, Ex aequo: Histoire Belge (Myriam Donasis), “perché, attraverso una costruzione narrativa originale e un montaggio accattivante, tratta una tematica che va oltre l’omosessualità ma tocca un desiderio universale”; More Than Two Hours (Ali Asgari), “per la messa in scena di un conflitto forte e credibile, con un finale aperto e inevitabile che lascia però una speranza”. Menzione speciale: Paper Mountains (Lynsey Miller), “perché, attraverso un’efficace direzione degli attori, racconta un sogno ad occhi aperti, il viaggio di una ragazzina motivato da un desiderio semplice e forte. Un film che insegna che tutto ciò in cui si crede è reale”.

Thriller, Ex aequo: Deux inconnus (Lauren Wolkstein), “per la linearità narrativa e la particolare cura della fotografia che conferisce all’intera opera una continuità tra regia e attori”; A tout prix (Danh Yann), “per l’originalità della trama, la complementarietà tra la linea narrativa e la liricità del montaggio che consentono allo spettatore di seguire senza difficoltà lo sviluppo degli eventi”. Menzione speciale: I Spy With my Little Eye (Gunda Aurich), “per la cura degli elementi narrativi propri del genere thriller sviluppati attraverso una fotografia e una recitazione di alto livello stilistico”.

Animazione: Emilie (Olivier Pesch), “per aver raccontato una fiaba moderna con un perfetto uso della stop motion che crea personaggi indimenticabili”. Videoclip:Flowers For Anytime (Diego Monfredini), “per l’utilizzo del linguaggio cinematografico applicato a quello musicale, con una regia interessante che sottolinea una fotografia di spessore”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :