La delibera di giunta n.73 del 31 ottobre 2011 stabilisce l'adozione di nuove tariffe sulle sepolture a terra e sulle cappelle prive di concessioni. In particolare da un'attenta esamina si è evinto che sono 175 le sepolture a terra e 8 le cappelle soggette ai nuovi vincoli. Il prospetto che andrà in vigore a partire dal 1 gennaio 2012 prevede che per le sepolture a terra si potrà attivare una concessione di 25 anni di durata, 150 euro da pagare al primo anno e 25 euro annuali per il periodo rimanente; per le cappelle la durata sarà sempre di 25 anni, l'importo del primo anno è di 500 euro, mentre per gli anni rimanenti si pagheranno 100 euro annuali. La delibera specifica inoltre le modalità di pagamento che saranno rigorosamente anticipate: "quota annuale anticipata per anni 9 alla sottoscrizione del contratto e successivi versamenti di anni 8 anticipati, fermo restando la facoltà del concessionario di versare l'intero corrispettivo in un'unica soluzione alla sottoscrizione del contratto." La regolamentazione delle concessioni appare dunque un atto dovuto e necessario laddove vi sono delle assenze contrattuali, quello che invece appare pesante per le famiglie che saranno interessate a pagare con il nuovo prospetto, è il dover anticipare le somme ogni 8 anni. L'attenzione della giunta, ma in generale dell'amministrazione dovrebbe essere rivolta all'economia delle famiglie che di questi tempi non è certo rosea e dunque pagare delle quote anticipate potrebbe risultare oltremodo oneroso. La contingenza economica è tale che ogni accorgimento potrebbe risultare di sgravio per una famiglia che tra le 175 sepolture per esempio potrebbe essere costretta a pagare più canoni. Se si calcola il possibile introito delle sole sepolture a terra al I anno la cifra è di circa 27 000 euro, e se a questa aggiungiamo anche le 500 euro per le 8 cappelle arriviamo a circa 30 000 euro. Naturalmente se invece calcoliamo questa cifra aggiungendo gli anticipi arriviamo all'incirca al doppio. E' logico dunque che nell'elaborazione della delibera si sia potuto tenere conto anche di un maggiore introito riferibile al breve periodo, ma penso che si sia trascurato l'aspetto socio-economico che ne potrebbe derivare sulle famiglie. Se invece si pensasse comunque di limitarsi al I anno di canone, l'introito di 30 000 euro non è affatto trascurabile, così come poi il versamento di 25 euro annualmente produrrebbe circa 5 000 euro che non sono nemmeno male. L'ideale dunque sarebbe quello di evitare la riscossione anticipata e richiedere solo il canone annuale. Non mi sembra di chiedere la luna, ma solo di pensare ad introiti annuali modesti e non elevati ogni 8 anni, a dispetto di un'economia familiare che poi si rispecchia nelle condizioni di vita del nostro paese e che di questi prelievi potrebbe purtroppo risentirne.