Le vostre zie stasera, credeteci, hanno avuto serissime difficoltà nel sopravvivere alle Q U A R T A serata di questa sfrantecata di palle di Sanremo 2014: nemmeno il vino con aggiunta di jinseng, la classica tisanina corretta alla grappa Bocchino e il Multicentrum sciolto nella vodka ci hanno aiutato a sopravvivere alla trasmissione.
Giurin giurello che avremmo voluto inondarvi con commenti su questa serata ma non ce l’abbiamo fatta: Fazio e l’organizzazione intera hanno regalato al pubblico italiano e mondiale una trasmissione che di sicuro avrà fatto di nuovo flop di ascolti e dove la NOIA ha regnato sovrana OVUNQUE!
Aspetto ottimo della serata è stato vedere che SOLO GRAZIE A VOI il nostro hashtag #PeopleFromTitina (che abbiniamo per commentare la kermesse all’hashtag #Sanremo2014) è arrivato ad essere il S E C O N D O trend di twitter in Italia. Grazie, le vostre ziette e tutti quelli del team FlyingWords e Radio VNP hits stringendo in mano questa statuetta premio vi ringraziano singhiozzando increduli come la cara Halle Berry insegna.
Ma andiamo subito ad analizzare il primo dei momenti più caratteristici della serata che almeno un po’ ci hanno tenute sveglie.
First on the list abbiamo il MOMENTO GERIATRIA PORTAMI VIA: Fazio! Ancora? Abbiamo capito che la RAI festeggia 60 anni, ma non vuol dire che devi fare del Festival uno spettacolo per anziani cerebrolesi! Già con l’apparizione di Silvan (che però maestralmente è stato capace di metterti a tacere più volte e farti fare da parte) avete riesumato un matusa che non si inculava più nessuno da una vita (ma lasciamo la Penny parlarne nel suo articolo), poi arrivate a chiamare a cantare Mr. Tiscatarrosulpalcosenzaproblemi aka Gino Paoli che anche lui è in cerca di pensione ma voi lo avete forzato al lavoro.
Ciononostante è stato un momento (da quando ha iniziato a cantare) di pura arte musicale: il ricordo di canzoni bellissime che hanno fatto la storia della musica italiana reinterpretate dalla sua magistrale voce e qualità. Un momento davvero emozionante in cui Zia Halblood ha lasciato per un minutino il suo vodka corretto al multicentrum e si è messo a ballare con il suo maritino. Pura poesia.
E sempre di poesia parliamo per il prossimo momento ma lo facciamo in maniera … diversa direi.. parecchio diversa. La rivisitazione di Giusy Ferreri della magica e storica Il Mare d’Inverno è stata caratterizzata da quello che noi abbiamo voluto affettuosamente chiamare: Momento Disagio Poetico. Un Alessio Boni parecchio invichinghito e barbuto (che ha comunque il suo porco sessappiol!) che scende le scale recitando come uno scolaretto a Pasqua il tutto a cantilena. Ma porca trota fumé: volevate recitarla? Vi prendevate una licenza poetica (che in questo contesto sarebbe stata più che giustificata) e riarrangiavate un attimino il testo per renderlo più fattibile e recitabile come poesia, o no? Peché così non funzionava bene! E poi pora stella di Giusy, i trampoli e le zeppe da Drag Queen non le permettevano di scendere le scale quindi osteggiando una disinvoltura falsa come una banconota da 2 euro si è portata con non poche difficoltà al centro del palco accompagnata dal suo partner per una serata, Alessandro Haber, che di cantare proprio, non è arte sua.
Dapprima perso e spaurito come un Bambi a cui è appena stata portata via la cerbiatta madreh, cercava un monitor su cui leggere il testo della canzone (impararlo un pochinino a memoria prima, no?) e dopo che anche la Giuseppynah glielo ha indicato, lui ha comunque sbagliato i tempi e portato l’esibizione di Peppina nostra al livello 15 di difficoltà. Cionostante lei, almeno lei, è stata brava, e forse con la paura che apparissa la Bertè sul palco sputandole in faccia per aver inizialmente storpiato la sua canzone in quel modo, si è impegnata e ha usato la sua potenza canora (facendo meno uso della sinusite) per regalarci un pezzo piacevole ma che temo le abbia solo peggiorato la situazione di giudizio da parte della giuria e probabilmente del pubblico da casa.
Ma per noi vecchie attempateh (soprattutto la Zia Halfblood che sta festeggiando la sua terza età a colpi di polka e mazurka all’ospizio) abbiamo ADORATOH il momento REVIVAL (e anche un po’ lesbolesbolesbo) con quelle piratesse di Marina Rei e Paola Turci che hanno duettato assieme a Sinigallia (povero figlio, che pena per lui ma che intelligenza di capra eh?) che hanno dato il meglio di loro e hanno ricordato a tutto l’ambaradan competente che sono due artiste un po’ troppo sottovalutate! Volete mettere Primavera della Rei a paragone con Trattengo il fiato di Emma?
Il momento che più attendevamo con ansia e angoscia (che sembrava non venire mai che mò ce siamo addormentate così tante volte che nemmeno per Marzullo) era ovviamente la premiazione dei giuovincielli e chi mi vince?? No aspè, chi fanno vincere?? ROCCO HUNT.
Pensino la Zia Halfblood che come sapete tifa Napule si è molto indignata perchè non può vincere un Moreno versione neomelodica che già ci basta tutto il tripudio di rap che ci passano da tutti i lati negli ultimi tempi, adesso si mettono a rappare pure in napoletano in versione neomelodica che in confronto Gianni Celeste lo mandiamo alla Scala.
Volendo sorvolare sulla giacca fatta con ritagli delle riviste di sua mamma di cui ci parlerà il nostro Zoltarino, la canzone ci risulta forse troppo populista. Basta parlare di “terra dei fuochi” che tiè, hai il 75% dei voti! Te piace vincere facile? Noi rimaniamo dell’avviso che problemi del generenon andrebbero strumentalizzati ma “il pubblico ha sempre ragione” e quindi abbiamo ingoiato la sconfitta del nostro bel Diodato che con quella Babilonia ci rifaceva la messa in piega in 3 minuti.
Zibba (probabilmente deriva dallo Zabaglione, da lui mangiato in quantità) si aggiudica Premio della Critica Mia Martini e quello Radio e Web.
E domani non perdetevi la finale con noi e con #PeopleFromTitina.
Vostri Devis e Halfblood.