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#PeopleInAShot: emozioni e volti in viaggio.

Creato il 16 febbraio 2016 da Martinaway @MartinawayTB
#PeopleInAShot: l'emozione del viaggio in un click. Da un'idea di RecYotuTrip.com.

Quando Emanuele, sul suo blog RecYourTrip, ha lanciato il tag #PeopleInAShot non ero sicura avrei partecipato. Ho portato a casa qualche volto dai miei viaggi, ma sempre meno di quelli avrei voluto. A volte mi capita di puntare l'obiettivo, di appoggiare l'indice sul pulsante e di abbassare subito dopo la macchina fotografica. Senza scattare. Mi sembra di fare un torto alla persona alla quale ho mirato, mi sembra di rubare un momento che è suo e non mio. Anche se molte volte sono l'unica ad averlo colto.

Inoltre io per prima non amo essere fotografata e forse è proprio questo che mi frena dal premere il dito e scattare. Se qualcuno lo facesse con me non mi piacerebbe poi molto. Se me ne accorgessi, intendo. Mi concedo una fotografia solo se la persona si sta esibendo, in quel caso mi sembra quasi di avere un'autorizzazione implicita. Tutti gli altri momenti mi limito ad immortalarli con gli occhi e la mente.

#PeopleInAShot: emozioni e volti in viaggio.

Sono però anche la prima che adora i ritratti, che li cerca nei post degli altri. Il che è un controsenso, credo. Forse è questo che mi ha spinto a partecipare, a sfogliare le mie foto in cerca di una che mi trasmettesse qualcosa. Alla fine mi sono ritrovata ad osservare due immagini: una scattata a Lisbona e l'altra a New York. Ho scelto quest'ultima e non per sottolineare ancora una volta il legame con questa città, ma perché la prima raffigurava un artista di strada e mi è sembrato un momento troppo facile da cogliere, da immortalare.

La foto che ho scattato a New York è un po' storta, con un'inquadratura scelta di fretta per non essere vista. Perché, come ho scritto prima, mi sono sentita una ladra di attimi in quel momento. Ho scelto quest'immagine perché per me è un simbolo, oltre che un ricordo. È il simbolo di una città che cambia troppo in fretta, ma che allo stesso tempo è mitica e rimarrà sempre com'è. Quella dei film, delle pagine dei libri, quella dove è sorto il grattacielo più alto degli Stati Uniti, con le persone con i nasi infilati negli smartphone, ma dove puoi ancora incontrare un lustrascarpe sulla quarantaduesima. Non pensavo di poterne incrociare uno, eppure eccolo lì. In quel preciso istante ho capito che la città che stavo calpestando da giorni era la stessa che avevo sempre immaginato e amato, con tutte le sue contraddizioni, meraviglie e tristezze.

#PeopleInAShot: emozioni e volti in viaggio.

Non so chi sia quell'uomo, ma lui è uno degli esseri umani che New York mi ha regalato, mettiamola così. Lui e un signore con la ventiquattrore che a Central Park, di fronte alla statua di Balto, mi ha chiesto se lo conoscessi, mentre in sottofondo qualcuno suonava Moonriver. Non serve dire che di lui non ho nemmeno una foto, vero?

#PeopleInAShot: emozioni e volti in viaggio.
INFO

Questo post è nato da un'idea lanciata da Emanuele, di RecYourTrip, qui potete trovare il suo post pubblicato sul suo blog. Se invece volete scoprire anche tutti gli altri, potete cercare l'hashtag #PeopleInAShot su Twitter.


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