Barche in ceramica colorata di diverse misure
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Giuseppe, prossimo ai “ruggenti” quaranta, nome d’arte Pepe, nonostante di cognome faccia Palermo, nasce a Maiori e cresce immerso nelle suggestioni del paesaggio che soltanto la costiera amalfitana sa offrire. Si diploma ragioniere, prova a diventare farmacista a Firenze, ma un colpo di fulmine, si innamora perdutamente di Maria una ragazza bresciana, lo porta nel profondo nord, a Iseo. i genitori di Maria hanno un ristorante e, detto fatto, in quattro e quattr’otto, il nostro Giuseppe falegname si trasforma in chef. Da quelle parti ancora ricordano i suoi birboni con la colatura di alici, una pasta fatta con grano saraceno e acqua.La storia bresciana dura una decina d’anni fino a che non incontra la giovane Samantha, così per lei lascia il suo cappello da cuoco, e con lei Inizia una nuova vita tornandosene a casa a Maiori.
Qui inizia il suo percorso artistico. Il padre, siciliano, è un falegname ebanista, gli ha trasmesso la sapienza dell’essere artigiano, ovvero l’arte di trattare i materiali che utilizza per le sue creazioni. Così Pepe, che cita Kandisky “L’immaginazione è l’intelligenza che si diverte”, seguendo la sua tradizione artigianale, “lavora” a suo modo, firmandosi con il logo Pepe Art, ceramica, cemento, legni che il mare porta sulle spiagge, e qualsiasi altra cosa che si possa recuperare, trasformandoli, per esempio, in fantasiose creature come i pesci.
Giuseppe ‘Pepe” Palermo
Le opere che ora sono esposte, naturalmente anche in vendita, in libreria danno il senso di come Pepe interpreta e fa vivere gli oggetti che crea.L’omino giallo è il simbolo del suo sito.
In occasione della prossima “Notte bianca” del 15 settembre la libreria organizza una angolo particolare con le opere di Pepe