José Pepe Mujica è, forse, il premier più singolare al mondo. Ha 77 anni, ex-guerrigliero e fondatore del Movimento di Liberazione Nazionale Tupamaros , detenuto per tredici anni, non avrebbe mai pensato di diventare primo ministro dell’Uruguay (ha prestato giuramento il 1 ° marzo 2010): infatti, subito prima delle elezioni ad un giornalista aveva dichiarato “Che io diventi presidente è difficile quanto sentire un maiale fischiare”
La particolarità di Pepe Mujica non è tanto lo stipendio che percepisce in quanto capo di Stato – stipendio che si aggira sui 10mila euro al mese – quanto l’abitudine incomprensibile per tanti colleghi del resto del mondo di destinare il 90% del suo stipendio a progetti di aiuto per i poveri. Pepe tiene per se 1000 euro e si accontenta di vivere in una “villa” che i media locali definiscono bonariamente sgangherata.
E non è tutto! Pepe ha destinato il palazzo presidenziale a rifugio per i senza tetto in vista dell’inverno; ha donato 125 mila euro ad un programma di costruzione di alloggi per i poveri chiedendo che le maestranze impiegate nel progetto fossero detenuti; ancora prima di andare in pensione , ha devoluto in via preventiva il suo “vitalizio” ad un fondo che finanzia progetti sociali.
Secondo Pepe Mujica: “Il potere non cambia le persone ma rivela solo ciò che sono veramente”… come dargli torto…
Vi starete chiedendo, come se la passano gli Uruguayani con un presidente così …
L’Uruguay è la più piccola nazione del Sud America dopo il Suriname. Tuttavia, è uno dei paesi più sviluppati del continente, con un PIL pro capite di 15.656 $: la metà degli Stati Uniti, ma tre volte tanto l’Honduras. Inoltre, sotto la guida di Mujica, l’Uruguay ha abbattuto i livelli di corruzione diventando il secondo Paese sudamericano meno corrotto.
“Dicono che sono il presidente poveri, no io non sono il Presidente poveri. I poveri sono quelli che vogliono sempre di più e di più, quelli che non hanno mai abbastanza di nulla … Ho scelto questo stile di vita austero. Ho scelto di non avere troppe cose in modo da avere il tempo di vivere come voglio vivere”.
Chiediamo asilo politico all’Uruguay?