Il Peperoncino piccante è certo un alimento molto discusso. Questo frutto del sole, con i suo rosso fiamma possiede, pur essendo guardato da alcuni con sospetto, possiede qualità straordinarie per il nostro organismo.
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Tra tutte ha fama di avere azione afrodisiaca , nel tempo infatti alcune confessioni religiose lo vietarono considerandolo eccitante e capace di risvegliare i sensi con poteri addirittura diabolici. Da qui, in molti nostri dialetti meridionali, il peperoncino piccante viene chiamato diavolicchio. E’ anche considerato un ottimo coadiuvante nelle diete dimagranti, il peperoncino rosso, se aggiunto al cibo, brucia le calorie e spegne la fame, aiutando l’organismo ad ottimizzare la digestione degli alimenti e l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Il Peperoncino piccante , fin da tempi antichissimi, in Messico e Cile 9.000 anni fa, e già nel 5.500 a.C. era una pianta coltivata abitualmente.
Originario dell’America tropicale, venne importato in Europa dopo la scoperta dell’America ed è ora ampiamente coltivato sia nelle forme commestibili che in quelle piccanti usate come condimento. A portare il peperoncino dalle Americhe in Europa fu Cristoforo Colombo nel 1514 ma il primo occidentale che lo assaggiò fu Diego Alvaro Chanca, un medico che partecipava alla seconda spedizione di Colombo, che nel 1494 lo usò come condimento.
I frutti della pianta di Peperoncino, che oggi conta molte varietà, sono bacche di forma e dimensioni variabili: sono da rotonde e piccole a bislunghe, sottili o rigonfie, coniche o quadrangolari, gialle o rosse,più raramente bianche. I frutti si colgono a fine state e si conservano in diversi modi. Si infilano in coroncine che si appendono in mazzi all’ombra in luogo aerato ad asciugare e si conservano in vasi di vetro o porcellana. Lo si conserva anche sott’olio con diversi metodi.
Per uso esterno il Peperoncino determina sulla pelle una sensazione di calore che dipende dalla
stimolazione delle terminazioni nervose periferiche cui segue rossore e afflusso di sangue nella zona trattata. Viene perciò impiegato per ottenere cerotti e preparati revulsivi per il trattamento dei reumatismi, delle nevralgie, dei geloni. In soluzione, per mezzo di gargarismi, fa tornare la voce e la schiarisce, migliora la nutrizione del cuoio capelluto. Oltre ai carotenoidi il Peperoncino contiene anche molta vitamina C, che però va perduta durante i processi di essiccazione.Il Peperoncino è uno dei più noti condimenti della cucina mediterranea e orientale; viene utilizzato in quantità relativamente piccole per insaporire salse, condire carni, aromatizzare formaggi, conciare salumi aromatizzandoli e permettendone la conservazione. Questo impiego ha contemporaneo fondamento anche nelle proprietà che il Peperoncino ha, in giuste dosi, di stimolare e normalizzare i processi digestivi eccitando la secrezione gastrica. Molto utilizzato nelle regioni del sud che ne hanno fatto la base per i prodotti tipici regionali.
Ricordiamo il particolar modo la Calabria , con la famosa ‘nduja, la Basilicata e la Sicilia .
All’estero il peperoncino è usato molto in Messico, ed in India. Molti altri paesi hanno salsette ottenute con il peperoncino: nel Senegal, si prepara lo Yassa, in Tunisia si prepara l’Harissa, salsa piccantissima, ed in Cina il Sambal.
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