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Peppe Fiore - Il talento - Jukebooks 2011

Creato il 20 ottobre 2011 da Valepi
Una delle cose che ho imparato recentemente è che su certe occasioni non bisogna riflettere troppo: vanno afferrate e basta perchè se ci pensi sopra o sono già scappate o riesci a trovare un motivo per non farlo e anche uno a volte basta...
... anche Stefano Miceli, il protagonista del racconto di Peppe Fiore, deve aver pensato qualcosa del genere in un qualche momento della sua vita...
.. ma andiamo con ordine...
Quando ho letto dell'iniziativia Jukebooks 2011, dell'editore Quintadicopertina, e della proposta di Marta Traverso di leggere alcuni dei racconti inseriti nel jukebox ho risposto subito alla mail, senza pensarci... e sono contenta di averlo fatto, nonostante non ami in modo particolare i racconti, come genere, e nonostante la lettura in digitale non sia una delle mie più grandi passioni (preferisco sempre di gran lunga le sensazioni che mi trasmette un libro, e ne ho già parlato proprio sul blog di Marta).
Insomma, in pochissimo tempo Marta mi ha fatto avere via mail il "mio" racconto: mi è toccato Il talento, di Peppe Fiore, e anche in questo caso ho imparato una cosa: il bello di un racconto è che se ti lascia una sensazione di incompiuto dentro puoi, se ti va, puoi rileggerlo subito e, talvolta, trovare un nuovo racconto nel racconto che hai appena letto.
Non ho riletto Il talento, ma l'idea di poterlo fare in qualsiasi momento mi stuzzica e, probabilmente, lo farò anche, perchè Il talento mi ha lasciata un po' così: sospesa, perplessa.
Forse dipende dalla mia allergia per i racconti e le storie brevi, forse dipende dalla mia tendenza ad affezionarmi ai protagonisti dei libri che leggo, ma quello che è successo è proprio questo: al termine delle 8 pagine Stefano Miceli più che il protagonista di un racconto era quasi il vicino di casa che potrei vedere entrare ed uscire tutti i giorni dal suo appartamento e che, magari, nonostante l'aria sfatta mi ispira anche un po' di simpatia. Insomma, alla fine del racconto avrei voluto che la storia continuasse, avrei voluto saperne altro, avrei voluto vedere come Stefano uscirà dalla situazione in cui si è cacciato. Vorrei sapere, ora, cosa ne farà dell'amato/odiato talento, se diventerà un regista di successo o continuerà a fare la vita del talentuoso che guarda il mondo e la vita dal piedistallo del suo talento.
Niente: nonostante la mia riottosità a leggere ed apprezzare i racconti brevi, Peppe Fiore alla fine mi ha catturata. Peccato che mi abbia lasciata un po' così: con la voglia di approfondire, di sapere altro. Ma probabilmente il senso di un racconto è anche questo: trasmettere una storia in poche pagine e lasciare il lettore con la sensazione che "ci sia" una storia.
Il protagonista Stefano Micheli è un personaggio dei nostri giorni, come se ne incontrano tanti nelle università e nei consessi dove l'arte e il talento sono tanto osannati quanto affossati e depressi da chi, con la saggezza del marketing e del portafogli pieno, "sa" che il popolo non vuole il talento, ma il divertimento scontato. Ma lui ci crede, gliel'hanno fatto credere e insiste nel suo tentativo di dare, con la sua arte ed il suo talento, "un affresco spietato della situazione attuale del paese da una prospettiva di straniamento totale", fino a quando...
... vabbeh... è un racconto...se vi dico che succede vi ho raccontato tutto...
Leggetelo: l'iniziativa è carina e l'idea del jukebooks da costruire come si vuole è sfiziosa... e poi ho l'impressione che ogni persona che lo leggerà ci troverà qualcosa di diverso... ecco, mi piacerebbe proprio sapere cosa ci hanno trovato altri lettori... se vi capita, mi fate sapere?
Peppe Fiore - Il talento - Jukebooks 2011Fonte immagine: Quintadicopertina

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