- Mangia Prega Ama – 2010 - ♥ -
di
Ryan Murphy
La prima domanda che mi sono fatto (dopo un sussurrato “finalmente!!”) non appena i titoli di coda di Mangia Prega Ama iniziavano a scorrere sullo schermo è stata: ” Ma sul serio ci volevano due ore e venti per parlare di questo?”. Si avete letto bene, due interminabili, lunghissime ma soprattutto noiosissime ore e venti per giungere al solito happy ending da commediola romantica americana nella quale si ritorna ad essere innamorati, e poi si crede nuovamente all’ amore dopo aver preso mille o duemila bastonate e bla bla bla…
Ma allora ecco che sorgerebbe spontanea la contro domanda: ” Di cosa parlavano queste due ore e venti?”. Praticamente delle stesse cose che trovate benissimo nelle migliori guide turistiche fotografiche americane che trattino l’ Italia, L’ India o Bali. Solamente di questo. Ma allora non sarebbe stato meglio sedersi su una comoda poltrona di una grande libreria e sfogliare questi libri anzichè farci un film sfruttando la romantica storia d’ amore tra una solita svampita Julia Roberts e un ancora più latino ( stavolta brasiliano con un accento improponibile) Javier Bardem? Ovviamente no, altrimenti tutti gli incassi ricavati dalla pubblicità non potrebbero mai esserci! A questo scopo davanti ai nostri occhi scorrono fiumi di luoghi comuni, di istantanee di mezzo secondo (ripulite e “photoshoppate” anche quelle) su spaghetti (con tanto di pummarola e basilico sopra) , pizza (con tanto di mozzarella filante), Vino rosso, luoghi di culto indiani (con aria condizionata!) e per finire splendide spiagge balinesi. Cosa volete di più per poi incontrare nuovamente l’ amore e l’ armonia con voi stessi? Ovviamente tanti bellissimi dollaroni che consentono alla nostra protagonista Liz Gilbert ( Julia Roberts) di mollare marito e lavoro per lanciarsi (con un’ unica borsa da viaggio!) in un viaggio interminabile tra Italia (in cerca delle abbuffate), India (in cerca della propria spiritualità!) e Bali (in cerca di….Javier Bardem!). Ecco così che a Roma la nostra Liz incontrerà un doppiatissimo Luca Argentero che le mostrerà le bellezze della capitale tra un’ abbuffata e l’ altra. Tutto questo solo dopo aver affittato un rudere di casa (senza acqua corrente e acqua calda!) nel centro di Roma da una simpatica vecchina che parla in siciliano stretto ( sempre a Roma, mica a Palermo!). E come se tutte queste abbuffate non fossero bastate alla nostra Liz per trovare la sua pace interiore, partirà per l’ India dove troverà solo centri spirituali , preghiere , elefanti sacri e aria condizionata. Insieme ad un malcapitato Richard Jenkins, unico attore che si distingue in questo film, in grado di far trasmettere un momento di interiorità al suo personaggio, nel triste racconto di un padre distrutto dall’ alcol e dal suo egoismo. Ah si poi ci sono anche venti minuti di baci e romanticismo tra la nostra Julia e il bel Javier a Bali. Ma quello è solo il pretesto finale del film e l’ immagine della locandina quindi che se ne parla a fare?
( No, no non sto pubblicizzando un dolce italiano... è solo una scena del film!) ( Javier dove eri? Mi ci sono volute due ore di mangiare e pregare per trovarti!)