di Massimo Gramellini. La cattiveria delle donne. Silvio ha fatto davvero qualsiasi cosa per loro. Le ha create da una costola di Adamo e più di recente le ha riempite di alimenti, regali e ministeri, a seconda che fossero ex mogli, addette al reparto svaghi o fascio-conservatrici con la passione dei salotti televisivi. E adesso che per una volta aveva bisogno lui di un piacere - perdere le elezioni di Roma per fare contento Renzi e ottenere in cambio il suo appoggio nella creazione del mega-polo televisivo col francese
Bolloré - una di quelle ingrate lo ricompensa a calci sui denti. E sì che ancora ieri mattina Silvio, la cui immagine di donna moderna è ferma alla casalinga che sorrideva sulle confezioni del dado Knorr, ha pregato Giorgia Meloni di non candidarsi a sindaca della Capitale per restare in casa a fare la mamma. Era anche disposto a farle un regalo di classe dei suoi, tipo un passeggino in marmo di Carrara o un biberon a forma di coniglietta di Playboy trapuntato di brillanti. Ma la Meloni niente: dopo avere detto prima «no» e poi «forse» alle profferte dell’astuto Salvini, adesso pare orientata verso il «sì» per il puro gusto di disubbidire a Silvio e certificare che in politica ormai lui conta meno di una felpa. Mettetevi nei panni di quest’uomo generoso e paziente: dopo lunghe ricerche aveva finalmente trovato il candidato giusto per perdere, Bertolaso, e già flirtava con la grillina Raggi per portarsi avanti col lavoro. Quand’ecco che spunta la Meloni a sparigliare tutto. E se arriva al ballottaggio? E se poi, non sia mai, vince? Ma sono scherzi da fare a un anziano?