Questo non è un libro sul Camminare. Ripeto: non è un libro sul Camminae. E' un libro sul cammino.
Gioca a carte scoperte Luigi Nacci, nel suo Alzati e cammina (Ediciclo). Che non è assolutamente un manuale sul trekking o un libro che racconta l'esperienza su qualche sentiero, magari ad alto coefficiente di spiritualità.
E' un libro sull'alzarsi sul camminare, appunto. Un libro per chi a un certo punto decide di mettersi in cammino e in questo modo di rimettere in movimento la sua vita. Un libro per chi comprende che c'è un momento giusto per farlo e che quel momento non appartiene alle nebbie di un futuro indefinito.
E' un libro, certo, che odora anche di sudore e fatica. Che si porta dietro il ricordo di boschi attraversati, di cime raggiunte, di merende di una volta consumate all'ombra di un albero, di vecchi scarponi che sono buoni compagni di viaggio.
Eppure è soprattutto un libro sulle partenze. Un libro che ci insegna la leggerezza degli zaini che dobbiamo caricarci sulle spalle della vita: le poche cose importanti - perché è sempre una questione di priorità. Le emozioni, gli affetti, le domande giuste, per le quali quasi sempre la risposta può attendere.