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Per citare un Salmo

Creato il 03 giugno 2012 da Lucas
Anche se hanno una numerazione differente, si tratta dello stesso Salmo, riportato secondo due diverse versioni.

38.salmo di David per l'Offerta del Ricordo.
Furioso mi percuoti Signore IddioViolento sei tu nell'AvvertirmiTrafitto dalle tue frecceLa tua mano calcata addossoLa tua collera nella mia carneNulla ha lasciato intattoIl castigo che infliggi alle mie ossaNulla d'intero lasciaMi sono crollati in testa i miei peccatiIl loro peso tremendo mi schiacciaColano le mie ulcere cancrenaCosì pago la mia folliaSono piegato e prostrato oltremisuraTiro avanti in una perpetua cupezzaCoi fianchi pieni di fuocoUn corpo dove più nulla è puroLargamente trebbiato e assideratoUn cuore che di leonessa Getta ruggitiTi espongo il mio stato o mio signoreSenza attenuarti un solo mio gemitoIl cuore mi sobbalza la forza mi abbandonaNei miei occhi la luce si fa fiocaAnche i più cari tra i miei amiciDavanti alle mie piaghe arretranoI miei congiunti si tengono a distanzaE chi vuole il mio sangue va tramandoChi mi ha procurato il malanno non cessa maiDi ripetere i suoi incantiIo imito il sordo che no può udireIl muto che non può aprir boccaIo sono l'Uomo-Che-Non-Ci-SenteLa Bocca-Che-Non-RibattePerché io spero in te SignoreRispondi tu per me Dio mioIo dico – Non gli sia datoDi trionfare di meDi vedere il mio crollo! –Sto avvicinandomi all'ultimo tonfoCon un dolore che mai mi lasciaProclamo la mia colpaSo di penare per il mio peccatoSono tra stuoli di nemici assurdiTutti mi odiano senza perchéRipagandomi il bene con maleImputandomi il bene compiutoSignore non mi abbandonare!Non tenerti lontano Dio mio!Presto soccorrimi signore mioSalvezza mia.
I Salmi, Einaudi, Torino 1994, versione di Guido Ceronetti. Salmi 37Salmo. Di Davide. In memoria
Signore, non castigarmi nel tuo sdegno,
non punirmi nella tua ira.
Le tue frecce mi hanno trafitto,
su di me è scesa la tua mano.
Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
Le mie iniquità hanno superato il mio capo,
come carico pesante mi hanno oppresso.
Putride e fetide sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
Sono curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno.
Sono torturati i miei fianchi,
in me non c'è nulla di sano.
Afflitto e sfinito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore.
Signore, davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito a te non è nascosto.
Palpita il mio cuore,
la forza mi abbandona,
si spegne la luce dei miei occhi.
Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
Tende lacci chi attenta alla mia vita,
trama insidie chi cerca la mia rovina.
e tutto il giorno medita inganni.
Io, come un sordo, non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
sono come un uomo che non sente e non risponde.
In te spero, Signore;
tu mi risponderai, Signore Dio mio.
Ho detto: «Di me non godano,
contro di me non si vantino
quando il mio piede vacilla
Poiché io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
Ecco, confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo,
mi pagano il bene col male,
mi accusano perché cerco il bene.
Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
accorri in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.





La Bibbia di Gerusalemme.


Ma chi è questo Dio che prima perseguita, poi viene chiamato in soccorso come difensore? Perché questa contraddizione?Per dare una interpretazione antropologica religiosa di tale salmo, credo occorra seguire la nozione girardiana di capro espiatorio.Cerco di riassumere rapidamente: ogni religione è religione vittimaria. Ovvero, la religione fu il primo tentativo strutturato che gli uomini si dettero per risolvere il virus della violenza che rischiava di far collassare le comunità che ne erano colpite. Poiché la religione, attraverso il rituale, riusciva a trasformare la violenza indiscriminata di tutti contro tutti, nella violenza discriminata di tutti contro uno.Bene, questa funzione primaria del religioso subì, con la scrittura giudaico-cristiana, una trasformazione: per la prima volta la vittima, che nelle religioni primitive e nelle religioni classiche accetteva di buon grado il suo ruolo di vittima colpevole dei mali dei quali era accusata (“mali” che portavano disordine, caos nella comunità), provò a ribellarsi, a chiamare in difesa Dio, un Dio nuovo, un Dio difensore delle vittime e non dei persecutori.Il salmo in questione mostra bene, a mio avviso, questo tentativo di chiedere protezione a un Dio nuovo in contrapposizione al Dio della comunità, al Dio violento che sempre mandava a morte gli accusati.E infatti, tra il primo Dio violento e il secondo Dio soccorritore, il salmista mette in evidenza come la vittima predestinata sia stata abbandonata al suo destino di capro espiatorio da tutti i membri della comunità, amici e parenti compresi. Tutti mi odiano senza perché. Appunto, non c'è motivo, o anche se ci fosse, anche se venisse individuato un crimine quale che sia, esso non sarebbe la causa della violenza intestina che riguarda tutti coloro che ne rimangono coinvolti....Ma perché parlo di questo? Due ipotesi:a) per ricordarmi ogni tanto alcuni concetti chiave dell'autore sul quale mi sono un tempo laureato.b) per dare la mia inutile solidarietà alle popolazioni emiliane sconvolte dal terremoto, che mai prenda loro la tentazione (mai prenderà, ne sono sicuro) di cominciare a trovare colpevoli di questo disastro naturale e solo naturale che li sgomenta e atterrisce. Dio non c'è purtroppo, giacché se ci fosse sarebbe da prendere a schiaffi (altro che i capri espiatori).

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