La mobilità dei giovani fra i paesi dell’UE e non solo finirà per cambiare le cose, che lo si voglia o meno. Si consideri ad esempio la sentenza della Cassazione che stabilisce che:
L’ordine degli avvocati non può negare l’iscrizione all’albo riservato agli avvocati comunitari stabiliti in Italia, al legale italiano che si è laureato in Spagna e poi torna a lavorare in patria (via Leggioggi.it: Abogado, olè!).
La prova attitudinale prevista dalle direttive Ue va considerata alternativa al tirocinio, e dunque gli avvocati (spagnoli) dovranno solo esercitare per tre anni - da avvocati e non da tirocinanti – presso uno studio italiano per poter essere integrati a tutti gli effetti.