La rabbia, la paura e la gioia, sono le emozioni fondamentali con le quali il bambino si rapporta già dal primo anno di vita.
La rabbia si manifesta come un'irritazione violenta, spesso incontrollata.
"L'aspetto fondamentale è mantenere la calma e vedere le cose nella giusta prospettiva, evitando di farsi mettere in crisi come genitore", afferma Francesca Broccoli, psicologa e psicoterapeuta di Bologna.
Ci si domanda come affrontarla adeguatamente. "Mai reprimere d'autorità" - raccomanda la dott.ssa Broccoli - "La rabbia è un'emozione fondamentale per lo sviluppo emotivo e sociale dei più piccoli, che sono i primi a spaventarsi per quel grumo di malessere - un mostro che li invade - e devono riuscire a comunicarlo. Ma nel modo giusto".
Secondo la dott.ssa Broccoli è importante percepire la rabbia del proprio figlio non come qualcosa di distruttivo, ma un mezzo attraverso il quale il bambino ci comunica qualcosa.
Quando si reprime la rabbia, viene meno la relazione con l'evento scatenante in quel preciso momento e solo in quello. Se la trattiene si rischia di somatizzarla.
Diversamente da quanto si può pensare "la rabbia è un'esperienza emotiva sana, un'espressione e un'affermazione del proprio sé", rassicura la dottoressa Anna La Guzza, psicologa clinico-dinamica, direttrice del Centro Amamente per l'infanzia e la famiglia di Milano.
La rabbia a noi adulti fa paura, ci mette a disagio ed è per questo che cerchiamo di soffocarla nei bambini.
Piuttosto che concentrarci su come farli "azzittire" o farci "ubbidire" ci impegnassimo ad ascoltare quella rabbia ed a capire da dove arriva, si sentirebbero capiti, compresi ed accettati anche se provano quella forte emozione. Ora che abbiamo conquistato la loro fiducia il passo successivo è quello di insegnare loro a gestirla e trasformarla in una emozione positiva.
Fonte: La Stampa
La rabbia, la paura e la gioia, sono le emozioni fondamentali con le quali il bambino si rapporta già dal primo anno di vita.
La rabbia si manifesta come un'irritazione violenta, spesso incontrollata.
"L'aspetto fondamentale è mantenere la calma e vedere le cose nella giusta prospettiva, evitando di farsi mettere in crisi come genitore", afferma Francesca Broccoli, psicologa e psicoterapeuta di Bologna.
Ci si domanda come affrontarla adeguatamente. "Mai reprimere d'autorità" - raccomanda la dott.ssa Broccoli - "La rabbia è un'emozione fondamentale per lo sviluppo emotivo e sociale dei più piccoli, che sono i primi a spaventarsi per quel grumo di malessere - un mostro che li invade - e devono riuscire a comunicarlo. Ma nel modo giusto".
Secondo la dott.ssa Broccoli è importante percepire la rabbia del proprio figlio non come qualcosa di distruttivo, ma un mezzo attraverso il quale il bambino ci comunica qualcosa.
Quando si reprime la rabbia, viene meno la relazione con l'evento scatenante in quel preciso momento e solo in quello. Se la trattiene si rischia di somatizzarla.
Diversamente da quanto si può pensare "la rabbia è un'esperienza emotiva sana, un'espressione e un'affermazione del proprio sé", rassicura la dottoressa Anna La Guzza, psicologa clinico-dinamica, direttrice del Centro Amamente per l'infanzia e la famiglia di Milano.
La rabbia a noi adulti fa paura, ci mette a disagio ed è per questo che cerchiamo di soffocarla nei bambini.
Piuttosto che concentrarci su come farli "azzittire" o farci "ubbidire" ci impegnassimo ad ascoltare quella rabbia ed a capire da dove arriva, si sentirebbero capiti, compresi ed accettati anche se provano quella forte emozione. Ora che abbiamo conquistato la loro fiducia il passo successivo è quello di insegnare loro a gestirla e trasformarla in una emozione positiva.
Fonte: La Stampa