Sono 560mila in più le nascite registrate in Egitto nel 2012 rispetto a quelle del 2010. Un vero e proprio boom demografico che rischia di esacerbare le tensioni sociali di un Paese in piena rivoluzione.
Una manifestazione in Egitto (ilgiornale.it)
Un’ascesa che potrebbe far sì che l’Egitto superi Paesi come Russia e Giappone entro il 2050, quando le previsioni parlano di una popolazione superiore ai 137,7 milioni di persone. “E’ il picco più alto in tutta la storia egiziana”, spiega Magued Osman, direttore della principale azienda di statistiche in Egitto, “Baseera”, citato dal “Guardian”. “E’ inaudito avere un tale salto in un periodo di due anni”, aggiunge. “Il record viene riconosciuto alle zone rurali del Paese, dove si registra un aumento del 41% di nuove nascite”. L’aumento della popolazione è visto come una bomba sociale che, se irrisolta, esaurirà le risorse dell’Egitto, aggraverà il mercato del lavoro e aumenterà la frustazione sociale.
Con il 60% degli egiziani sotto i 30 anni, un tale aumento della popolazione giovane ridurrà ulteriormente le già limitate opportunità di lavoro. “Non si può mantenere un buon sistema di istruzione con questi numeri – prosegue Osman -. Se la popolazione aumenta si ha bisogno di un aumento parallelo di classi. Tra il 2006 e il 2012 c’è stato un aumento del 40 per cento delle nascite. Questo significa che c’è bisogno di 91mila nuove classi per mantenere lo stesso livello”.
Inoltre ogni anno oltre 800mila giovani egiziani entrano nel mondo del lavoro, dove il tasso di disoccupazione è già del 13,4%. Con un tasso di natalità incontrollata e un aumento dell’aspettativa di vita, la disoccupazione aumenterà rapidamente e di conseguenza la rabbia popolare. “Già ora c’è un tasso molto alto di disoccupazione, soprattutto tra laureati e giovani”, spiega Hussein Sayed, docente di statistica presso l’Università del Cairo e consulente Onu per la popolazione. “Senza speranze e opportunità, queste persone saranno frustrate e una fonte di inquietudine, uno dei fattori di spinta della rivolta del 2011″. L’eccezionale boom demografico andrà anche a pesare sulle risorse naturali dell’Egitto. Già ora il Paese deve affrontare carenze di acqua, energia e grano, oltre che di investimenti esteri.
Secondo gli esperti il controllo delle nascite, che ha avuto successo negli anni Ottanta e Novanta, ha iniziato a cedere negli ultimi anni del governo di Hosni Mubarak ed è stato ignorato dopo la Rivoluzione del 25 gennaio 2011. Inoltre, con la presidenza di Mohammed Morsi, l’Amministrazione ha dichiarato pubblicamente che il controllo delle nascite non era un problema di governo. “Sotto Morsi il programma di controllo delle nascite non ha funzionato”, ammette il suo responsabile Hala Youssef. Il 65 per cento delle donne egiziane usa contraccettivi, ma Youssef spera in una diffusione maggiore se si spiegano i benefici economici e di salute derivanti dall’avere meno figli.