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Per i figli quanti sacrifici si fanno?

Da Chiarap_79
Sono mamma da soli pochi mesi ed in fatto di maternità mi potrei tranquillamente definire una novellina. Io che ne so poco o niente di cosa significhi crescere un figlio ed educarlo, su alcune cose mi sono già fatta un paio di idee, giuste o sbagliate che siano...
Per i figli quanti sacrifici si fanno?
Quando ero incinta di Davide una particolare categoria di "altri" (di quelli già con i bambini intendo) con tono minaccioso mi diceva "Vedrai... vedrai come sarà quando avrai un bambino. I bambini ti cambiano la vitaaaaaa....". Naturalmente nessuno di questa specie di "altri" è mai riuscito a farmi immaginare quanto l'arrivo di Davide me la avrebbe cambiata in meglio!
Ora che Davide ha un pò di mesi di vita alle spalle sempre quella classe di "altri" continua a dispensare utili avvertimenti "Figli piccoli, problemi piccoli... Figli grandi, problemi graaaaandi" oppure "Vedrai quando cresceranno... saranno cavoli" per non utilizzare una colorata espressione che tanto piace all'italiano medio.
Infondere questo clima di terrore, presagendo con discreta certezza oscure profezie di disastri familiari (che evidentemente questi devono necessariamente aver sperimentato sulla propria pelle) è probabile che riesca ad alleggerire la loro anima e a sollevargli il morale.
Non mi piacciono questi discorsi disfattisti. La necessità di dover portare per forza negatività nelle esperienze delle persone. Insomma, ognuno di noi ha già a che fare con i propri problemi personali, offrire un efficace esempio di pessimismo ipotizzando un futuro fatto di delusioni e rinunce "per colpa di un figlio" è davvero una triste e brutta cosa.
Avere un figlio è il dono più bello che la vita ci possa fare, allora perché chi lo riceve spesso connota questa generosa esperienza come un fatto calamitoso dai risvolti spesso disastrosi? Per me questo è un mistero!
Per i figli quanti sacrifici si fanno?
Ad ogni modo, oggi vorrei parlare di "sacrifici".
Quante volte ho sentito dire..."Ahhh... i figli... I figli sono sacrifici". Sempre con quel tono polemico e riprovevole.
Poi oggi per caso, leggendo il post di Federica di Mamma Moglie Donna questo termine è riemerso, anche se con sfumature dolci, di chi, come madre che cerca sempre di mettersi in discussione si domanda "I nostri figli ci chiedono di fare sacrifici per loro? O siamo noi che ne abbiamo bisogno per dire a noi stessi e agli altri che abbiamo dato loro il meglio possibile anche se non ce lo possiamo permettere?"
Ora vorrei parlare ad alta voce un pò con i miei pensieri e prego Federica di non interpretare in modo negativo i miei ragionamenti. Si tratta solo di parole, del loro suono, e dei sentimenti che queste suscitano in me. Il suo sentire, le sue emozioni, i suoi dubbi sono per me sacri e protetti da qualsiasi forma di giudizio, anche perchè sono in gran parte simili ai miei come a quelli di molte altre madri.
Per i figli quanti sacrifici si fanno?
Cosa significa fare un sacrificio? Sul dizionario etimologico, la parola sacrificio, intesa nel contesto in oggetto, significa "Privazione, Perdita alla quale uno si rassegna".
E certo che avere un figlio comporta diverse privazioni (sempre quel genere di "altri" avrebbe immediatamente ribattuto a questa osservazione con un "l'hai voluta la bicicletta eh!"). Ma a me la frase "Per i figli si fanno tanti sacrifici" proprio non piace.
Perchè? Perchè la frase detta così a mio avviso ha un certo potere transitivo. "Fare sacrifici per te" Suona come... "Per colpa tua devo privarmi di...".
Ecco che quindi la responsabilità della rinuncia cade inevitabilmente sul bambino. Ma il bambino non viene al mondo per richiedere rinunce, viene al mondo per richiedere amore. E l'amore esclude in qualche modo la rinuncia stessa.
Per i figli quanti sacrifici si fanno?
Secondo me si tratta piuttosto della definizione di nuove priorità. Sul dizionario c'è scritto "Priorità: il diritto di precedere per urgenza, importanza, valore (e sim...)"....
Ed allora mi chiedo, cosa c'è di più importante nella vita se non l'amore? ed in riferimento a questo argomento, se non l'amore per i figli?
E dunque eccomi arrivata al punto... Ma se il loro amore è prioritario a tutto... dov'è la rinuncia? La rinuncia non può esistere!
Per i figli quanti sacrifici si fanno?
Non esiste rinuncia se per mantenere un figlio non si può andare in villeggiatura, non esiste rinuncia se per crescere un figlio occorre sacrificare tutto il proprio tempo libero, le forze, le energie.... Non esiste rinuncia se per l'amore del proprio figlio noi, con le nostre esigenze grandi o futili che siano passiamo ad un secondo livello di priorità, in un secondo piano....
Insomma, alla fine, per ricondurmi al discorso di Federica, adottando le parole che a me suonano più congeniali... No, i figli non ci chiedono di fare sacrifici per loro, loro ci chiedono di essere messi al primo posto, di essere l'espressione massima dell'amore che l'essere umano può provare verso un suo simile... e questo non può essere fatto per noi, nè per gli altri, solo ed esclusivamente per loro, per i nostri amati figli!
Per i figli quanti sacrifici si fanno?
Ed in tutto questo, comunque, occorre sempre cercare di trovare un giusto equilibrio. Che l'arrivo di un figlio secondo me non significa "vivere solo per lui", azzerarsi, soffocare tutti i propri desideri, le ambizioni, i sogni... che la vita ha così tante sfaccettature e così tante opportunità da offrire che il giusto compromesso tra le priorità dell'uno (del figlio) e quelle dell'altro (del genitore) forse è il segreto per rendere tutti un pò più felici, insegnando ad entrambi a ricevere e a dare ed a farlo sempre con un sorriso.

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