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"Per i morti di Reggio Emilia" di Fausto Amodei

Creato il 07 luglio 2010 da Lucabilli

Compagno cittadino, fratello partigiano,
teniamoci per mano in questi giorni tristi.
Di nuovo a Reggio Emilia, di nuovo là in Sicilia,
son morti dei compagni per mano dei fascisti.
Di nuovo come un tempo, sopra l'Italia intera
fischia il vento, infuria la bufera.
A diciannove anni è morto Ovidio Franchi,
per quelli che son stanchi o sono ancora incerti.
Lauro Farioli è morto per riparare al torto
di chi si è già scordato di Duccio Galimberti.
Son morti sui vent'anni, per il nostro domani,
son morti come vecchi partigiani.
Marino Serri è morto, è morto Afro Tondelli,
ma gli occhi dei fratelli si son tenuti asciutti.
Compagni sia ben chiaro che questo sangue amaro
versato a Reggio Emilia è sangue di noi tutti.
Sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi,
come fu quello dei Fratelli Cervi.
Il solo vero amico che abbiamo al fianco adesso
è sempre quello stesso che fu con noi in montagna.
Ed il nemico attuale è sempre ancora eguale
a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna.
Uguale la canzone che abbiamo da cantare,
scarpe rotte eppur bisogna andare.
Compagno Ovidio Franchi, compagno Afro Tondelli
e voi Marino Serri, Reverberi e Farioli,
dovremo tutti quanti aver d'ora in avanti
voialtri al nostro fianco per non sentirci soli.
Morti di Reggio Emilia uscite dalla fossa,
fuori a cantar con noi Bandiera Rossa!

ascoltate la canzone, cliccando qui


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