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Per il Burundi invito al dialogo da parte del Consiglio di sicurezza dell' Onu

Creato il 13 novembre 2015 da Marianna06

ONU

Niente sanzioni nei confronti dei responsabili delle violenze ma solo un appello al dialogo e l’ipotesi, ancora da verificare, del dispiegamento di una forza di peacekeeping in Burundi: sono i punti essenziali di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che più fonti definiscono già un compromesso al ribasso.

Approvato all’unanimità al Palazzo di Vetro di New York ieri pomeriggio, il testo dà 15 giorni di tempo al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e al suo inviato Jamal Benomar per esprimere un parere sulla possibilità dell’invio nel paese africano di una forza militare e di polizia sotto le bandiere delle Nazioni Unite.

Come sottolineato da fonti diplomatiche, tuttavia, un eventuale decisione in questo senso dovrebbe essere oggetto di una nuova risoluzione o di un’autorizzazione da parte del governo del presidente Pierre Nkurunziza. Il testo della risoluzione, presentato dalla Francia, sarebbe stato condizionato dalla necessità di un compromesso con Cina e Russia, membri del Consiglio di sicurezza con diritto di veto ritenuti più cauti nei confronti dell'esecutivo di Bujumbura.

Cina e Russia hanno, infatti, interesse a essere presenti in Africa per motivi economico-finanziari. E,  a quanto pare, preferiscono mantenere buoni rapporti con l'attuale classe politica che governa in Burundi.

In Burundi è in corso una crisi politica e sociale acuita dalla rielezione di Nkurunziza, nel luglio scorso, per un terzo mandato.

Proteste di piazza, disordini e repressione da parte di esercito e polizia hanno già provocato centinaia di morti.

     a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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