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Per il calcio italiano il fair play finanziario e' un problema. come mai gli altri spendono a ripetizione? i giornali intanto continuano con le castronerie !!!

Creato il 22 giugno 2011 da Emozionecalcio
PER IL CALCIO ITALIANO IL FAIR PLAY FINANZIARIO E' UN PROBLEMA. COME MAI GLI ALTRI SPENDONO A RIPETIZIONE? I GIORNALI INTANTO CONTINUANO CON LE CASTRONERIE !!!L' IMPRESSIONE E' CHE ORMAI IL FAIR PLAY FINANZIARIO SIA DIVENTATO SOLO UNA SCUSA, DELLE SQUADRE ITALIANE, PER MASCHERARE L' INAPPETIBILITA' DEL CALCIO ITALIANO, E L'IMPOTENZA A SPENDERE/INVESTIRE CIFRE PER GIOCATORI DI SPESSORE. QUESTO PERCHE’ SOLDI NON NE HANNO.
IL CAMPIONATO ITALIANO UNA VOLTA ERA CONSIDERATO IL MASSIMO TRAGUARDO PER UN CALCIATORE ORA INVECE E’ DIVENTATA LA MINIMA ASPIRAZIONE, ANZI UNA VETRINA DOVE LE GRANDI SQUADRE D’EUROPA POSSONO GUARDARE E COMPRARE A PIACIMENTO I MIGLIORI “PEZZI” (VEDI SANCHEZ CHE AL 99,99% ANDRA’ AL BARCELLONA).
LE INGLESI CON LE DUE SPAGNOLE (REAL E BARCA), CONTINUANO IN  PERTERRITO AD ACQUISTARE GIOCATORI, PER PRESENTARSI AL RITIRO CON UNA ROSA AL COMPLETO DA CONSEGNARE AL PROPRIO ALLENATORE.
PAGANO TUTTO IN UN UNICA SOLUZIONE, SENZA RATEIZZAZIONI COME INVECE AVVIENE IN ITALIA, DOVE NAGATOMO VIENE RISCATTATO A RATE DAL CESENA OPPURE SHAIN, ANDATO AL REAL QUALCHE SETTIMANA FA, PERCHE’ DIECI MILIONI ERANO TROPPI. AFELLAY A DICEMBRE PERSO PER POCHE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO E NON ULTIMO VILLAS BOAS ANDATO AL CHELSEA CHE HA PAGATO I 15 MILIONI DELLA CLAUSULA CHE L’INTER RITENEVA ALTISSIMA.
ALL’ ESTERO IL PROBLEMA O SCUSA (CHIAMATELA COME VOLETE) DEL FAIR PLAY FINANZIARIO SEMBRA POCO PIU’ DI UNA FORMALITA’, VISTO QUEL CHE INVESTONO SUL MERCATO.
L’ UEFA VUOLE SQUADRE SENZA DEBITI, E CHE SI AUTOFINANZINO CON GLI UTILI RICAVATI DALLE ENTRATE ANNUALI.
BENISSIMO, MA IPOTIZZIAMO IL CASO CHE QUESTO NON ACCADESSE, CHI E QUALE TELEVISIONE DAREBBE RISALTO E SAREBBE INTERESSATA AD  ACQUISIRE I DIRITTI DI UNA COMPETIZIONE CHE PRESENTEREBBE SQUADRE “SANE” COME UNIREA URZICENI, RUBIN KAZAN, TWENTE ECC.  SEMPLICEMENTE NESSUNA.
PLATINI, NON PUO’ FARE A MENO DI UNA COMPETIZIONE CON BAYERN, MANCHESTER, BARCELLONA, REAL MADRID, CHELSEA, QUINDI NIENTE CAMBIAREBBE.
LO STAND BY DI INTER, MILAN E JUVENTUS, E’ EVIDENTE E SOLO CHI ABBOCCA ALLE LORO “ESCHE” PUO’ CREDERE REALMENTE ALLE BALLE CHE CIRCOLANO OGNI GIORNO.
PER NON PARLARE DEI GIORNALI CHE SCRIVONO TUTTO ED IL CONTRARIO DI TUTTO. AGUERO O TEVEZ ALLA JUVENTUS, SCHWEINSTEIGER AL MILAN E SANCHEZ O ROSSI ALL’ INTER.
DIMENTICANO CHE LA JUVENTUS DEVE ANCORA PAGARE SESSANTA (60) MILIONI PER GLI ACQUISTI A RISCATTO FATTI LO SCORSO ANNO.
IL MILAN, A PARTE DUE PARAMETRI ZERO, CONTINUA A VIVERE DI PROPAGANDA SPACCIANDO UN GIOVANE EGIZIANO PER IL MIGLIOR TALENTO AL MONDO (ANCHE CON ZIGONI SUCCESSE LA SETSSA COSA) E DEVE ANCORA PAGARE IBRAHIMOVIC E ROBINHO (AMPIAMENTE RATEIZZATI).
L’ INTER INVECE, A FINE GIUGNO NON HA ANCORA UN ALLENATORE. E’ RIFIUTATA DA TUTTI, PERSINO DA BIELSA CHE GLI HA PREFERITO L’ ATHLETIC BILBAO.
MORATTI E BRANCA SI CONTRADDICONO A VICENDA. UN GIORNO DICONO UNA COSA, IL GIRONO DOPO UN ALTRA, E COSI SI VA AVANTI… SI PENSA COMUNQUE CHE PER IL GIORNO PRIMA DEL RITIRO, UNA PARVENZA DI ALLENATORE DOVREBBE COMPARIRE AD APPIANO GENTILE…

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COMMENTI (1)

Da massimolucidi
Inviato il 09 febbraio a 16:39
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Il fair play finanziario si dovrebbe attestare come una nuova tassa sui trasferimenti più onerosi che permetterà di riequilibrare  grandi e piccoli club, i quali, in particolar modo quest’ultimi, finora hanno sofferto la supremazia dei top club nelle rispettive competizioni, ed aiuterà ad aumentare i loro capitali per “un calciomercato accessibile a tutti”.  Pensiamo, infatti, che il calciomercto necessiti di una rivoluzione. Su questa premessa si basa il Mutual Uruguaya A-Net, squadra che parteciperá al 65° Trofeo di Viareggio. Il progetto, targato A-Net, nasce a Brescia per l’impegno della PS Advice e si propone proprio di rivoluzionare il mondo del calcio, attraverso un diverso posizionamento dei  cartellini dei giovani e giovanissimi calciatori in un apposito fondo d'investimento lussemburghese. Il calcio, nonostante la crisi, resta un settore economico sempre in crescita. Le massime divisioni calcistiche negli ultimi cinque anni hanno prodotto entrate per 13,2 miliardi di euro.