Ho conosciuto e apprezzato la qualità di Michael Freeman come fotografo e divulgatore di fotografia nei suoi due libri L’esposizione fotografica e Il libro completo della fotografia digitale (clicca sui link per leggere le recensioni). Ma Freeman è prima di tutto un fotografo di viaggio, la maggior parte delle sue foto sono state scattate in giro per il mondo, non in studio.
Quindi, quando ho scoperto il suo libro Per il fotografo in viaggio, ho pensato che valesse sicuramente la pena comprarlo. L’ho trovato un libro stimolante ed utile a fotografi principianti ed evoluti abituati ai viaggi lunghi ma anche a brevi gite fuori porta. Ecco la recensione.
I contenuti del libro
Per il fotografo in viaggio si presenta come una sorta di Bignami, una guida pratica e completa da tenere sempre d’occhio quando si viaggia. Infatti, quando mi è arrivato a casa, sono rimasto stupito dalle dimensioni molto contenute: il formato è più o meno quello di un albo a fumetti giapponese. Comunque, siccome il carattere usato è molto piccolo e le pagine sono circa 200 il formato ridotto non implica contenuti ridotti.
Il libro è diviso in sei capitoli:
- prima di partire,
- sulla strada,
- capire la luce,
- soggetti,
- temi,
- riferimenti.
Il primo capitolo raccoglie una serie di consigli sul modo migliore di prepararsi per trarre il massimo, dal punto di vista fotografico, dai propri viaggi. Si parla ovviamente dell’attrezzatura da scegliere, sia le fotocamere che gli accessori, sia della preparazione personale utile a non perdere nessuna opportunità fotografica (ad esempio, si consiglia di farsi una lista di obiettivi).
Un aspetto assolutamente cruciale e peculiare della fotografia in viaggio è il fatto che ci si trova continuamente in movimento. Ciò costringe ad adottare un approccio e degli accorgimenti particolari per essere in grado di fare le foto migliori possibili ad una realtà mutevole. Questo tema è affrontato dal secondo capitolo, che contiene consigli su come fotografare eventi pubblici, ottenere foto di personaggi caratteristici in posa, fotografare tenendo conto delle possibilità di fotoritocco e molto altro.
Il terzo capitolo, invece, potrebbe sembrare generico. Capire la luce è necessario non solo al fotografo in viaggio ma in qualsiasi genere fotografico. Il punto di vista da cui Freeman parte, però, è che, più che in ogni altro genere fotografico, durante i viaggi è impossibile o molto difficile modellare la luce a proprio piacimento o prevedere con esattezza come sarà la luce. Inoltre, anche quando è possibile prevedere la qualità della luce e la sua direzione, le condizioni meteorologiche potrebbero vanificare ogni nostra previsione.
Per me questo è stato il capitolo più interessante, in quanto offre un compendio di tutte le condizioni di luce di fronte a cui si può trovare un fotografo in viaggio e di come sfruttarle meglio. L’autore analizza le caratteristiche della luce ambientale in base al clima e alla posizione geografica (vicino all’equatore la luce è diversa da com’è sul Mediterraneo, ad esempio). Inoltre parla delle caratteristiche della luce in base alla direzione da cui proviene e non dimentica nemmeno di parlare dell’uso della luce in interni e della fotografia notturna. Questi capitolo è sicuramente in grado di aprire gli occhi a molti fotografi distratti, non abituati a valutare l’impatto della luce sui propri scatti di viaggio (e non solo).
Il quarto capitolo fornisce numerosi spunti per non essere mai a secco di soggetti da fotografare. Esso consiglia quali soggetti si possono trovare nelle varie situazioni (ad esempio in spiaggia, in città, o nelle passeggiate a piedi) e i modi migliori per immortalarli.
Nel quinto capitolo viene affrontato un argomento importante per la fotografia in viaggio ovvero quello della scelta di un tema. Scegliere uno o più temi che leghino le fotografie scattate durante un viaggio è un modo estremamente efficace per rendere l’insieme delle fotografie più interessante è anche più professionale. Il libro consiglia numerosi temi, tra cui le persone, la vita di strada, la vita nei campi e anche come scegliere quelli più congeniali.
L’ultimo capitolo è più “burocratico”. Raccoglie una serie di indicazioni utili riguardanti le restrizioni legali, come viaggiare sicuri, la dogana ed anche un’approfondita tabella sui diversi standard per le prese elettriche in uso nelle varie nazioni del mondo.
Ogni capitolo, ogni pagina più precisamente, è corredata da numerosissime foto, ciascuna con la propria didascalia. Le foto, oltre ad essere molto belle, sono degli ottimi esempi di quanto scritto e permettono di imparare molto anche solo osservandole.
A chi serve questo libro
Prima di leggere Per il fotografo in viaggio avevo divorato tantissimo altro materiale sulla fotografia in viaggio. Il rischio di non trovare nulla di utile o nuovo per me era molto alto. Invece, ho trovato molti spunti e informazioni che prima non avevo mai visto.
Il linguaggio estremamente semplice e il formato di presentazione molto agevole, rendono il libro assolutamente indicato per i totali principianti della fotografia e della fotografia in viaggio. Ma ritengo anche che la ricchezza di spunti, dovuta all’esperienza decennale dell’autore, lo renda utile e stimolante anche per chi ha già qualche esperienza. Ovviamente, non si tratta di un libro per i fotografi in viaggio professionisti.
In ogni caso, il costo veramente ridotto ne fa un libro comunque consigliabile. Infatti, il prezzo di copertina e di 12,95€, ma su Amazon lo si trova sempre scontato.
Inoltre, il formato tascabile lo rende un comodo manuale di riferimento da portare sempre con sé, nello zaino o nella borsa. In questo modo lo potrai sfogliare nei momenti di pausa o quando sarai alla disperata ricerca di ispirazione su cosa fotografare e come farlo.
In sostanza, se ci tieni a scattare delle foto che veramente colgano lo spirito dei posti che visiti, Per il fotografo in viaggio è un’ottima guida da avere sempre a portata di mano.
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