Magazine
Per la Lega Pesca il comparto ittico si sostiene con le reti di impresa
Creato il 01 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate
Lega Pesca, dopo una accurata analisi economica sceglie i contratti di rete come strumenti idonei ad incidere sulle ipotetiche e spesso sostanziali criticità rappresentate dalle micro-dimensioni aziendali ed anche e soprattuto della eccessiva frammentazione del comparto ittico.Certo non pochi sono gli “scogli” da superare, ma di questo bene si è parlato nel seminario informativo organizzato dalla Lega Pesca, a tenere l’interessante confronto sono stati tutti operatori con massima qualsifica, ricordiamo tra gli altri Domenico Mauriello (Unioncamere); Mauro Iengo (Ufficio legislativo Legacoop), Mauro Gori (Cooperfidi Italia), Roberto Remondi (Unicredit) e Rodolfo Fornaciai (Presidente Cooperativa Dream).
Lega Pesca, si legge in una nota, occorre puntare, tra i possibili campi di applicazione dei contratti di impresa su: acquisto collettivo e trasporto del carburante, prima ed influente voce dei costi di produzione delle imprese; organizzazione della logistica per la concentrazione e la distribuzione del prodotto; unificazione della gestione dei servizi e assistenza; gestione dei mercati ittici, senza dimenticare le opportunità legate ad una maggiore integrazione con i diversi ambiti di applicazione della ricerca cooperativa.
La Lega si propone come principale intento quello di riuscire ad attivare nuovi processi di finanziamento e di credito al settore anche con un migliore coinvolgimento della Fidipesca Italia, consorzio unitario per il credito. Per la Lega Pesca, leggiamo in un comunicato, l’ipotesi di lavorare sul supporto ai prestiti partecipativi per la costituzione del fondo patrimoniale, così come pensata e suggerita da Unicredit, rappresenta un buon punto di partenza, anche se l’esigenza prioritaria rimane di stimolare nel complesso il sistema del credito, in primis cooperativo, ad una nuova attenzione alle progettualità del settore, meno vincolata ad una lettura meramente contabile dei bilanci, e più attenta alle potenzialità e alla bontà dei business plan.
Lega Pesca, sceglie dunque un rilancio delle reti di impresa e per attuarle si impegna a svolgere una capillare azione informativa nei confronti della propria base sociale, ma come spesso ha fatto rimarca di “non credere alla politica della crescita a costo zero.” Infatti in una nota per altro pubblicata online dalla stessa Lega Pesca, il presidente Ettore Ianì rimarca: “Questo strumento (le reti di impresa ndr) potrà avere una ricaduta positiva solo se sarà accompagnato da forme concrete di incentivazione. Per questo l’Associazione ritiene non debba essere mancata l’occasione di sostenere le reti di impresa, con specifiche previsioni, nell’ambito di due importanti provvedimenti in corso di definizione, che segneranno il futuro del settore: da una parte la legge delega, e dall’altra la legge di programmazione del settore.”
La Lega Pesca annuncia anche l’attivazione di un apposito gruppo di lavoro sui contratti di rete, con la partecipazione di Fidipesca Italia e di professionalità esterne all’Associazione, coordinato dal vicepresidente Antonio Angotti, per diffondere, stimolare e sostenere questo strumento. Ciò in attesa che si precisino questioni ancora aperte, come quella, tra le altre, relativa alle modalità di partecipazione delle reti di impresa alle gare pubbliche, alla gestione del personale, e alla necessaria semplificazione delle procedure, sollecitata anche da UnionCamere.
{lang: 'en-GB'}