Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere acquista un peso sempre più importante negli Stati Uniti d’America. Le elezioni del 2012 non hanno visto solo lo scontro tra Barack Obama contro il repubblicano Mitt Romney ma gli elettori americani di alcuni stati hanno dovuto esprimersi anche sulla liceità della cannabis per usi medici (approvata in Massachusetts ma respinta in Arkansas e Montana) e sulla quella per usi ricreativi (legalizzata tramite referendum in Colorado e Washington mentre gli elettori dell’Oregon si sono espressi contro).
Nell’ultimo anno sono aumentati gli interventi a favore di un diverso approccio nel contrasto alla droga: l’organizzazione non governativa internazionale per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch ha definito inutili gli arresti per possesso di droghe leggere mentre Gary Becker, professore di economia e sociologia presso l’Università di Chicago e premio Nobel per l’economia nel 1992, e Kevin Murphy, professore di economia alla University of Chicago Booth School of Business pensano che sia arrivato il tempo di alzare bandiera bianca nella guerra alla droga.
Non sono solo organizzazioni internazionali o studiosi a suggerire un diverso approccio nei confronti delle droghe leggere ma anche e soprattutto l’opinione pubblica americana ha cambiato idea nel corso degli anni. L’istituto di ricerca Pew Research Center ha rilevato l’opinione degli statunitensi su questo tema dal lontano 1969 e per la prima volta, nella rilevazione del 2013, emerge che la maggioranza degli americani è a favore della legalizzazione della marijuana: il 52 per cento è favore contro il 45 di contrari.
Il consenso a favore della legalizzazione della marijuana è notevolmente e constantemente aumentato nel corso degli anni. Nella prima rilevazione di Pew Research Center effettuata nel 1969 solo il 12 per cento degli americani intervistati pensava che la marijuana dovesse essere legalizzata contro l’84 che riteneva che dovesse essere mantenuta illegale.
Ad essere maggiormente a favore della legalizzazione sono i cosiddetti “millennials” ossia quelli nati dopo l’anno 1980: tra questi la percentuale a favore della marijuana legalizzata tocca il 65 per cento mentre nel 2008 era solo del 36 per cento.
Il consenso è alto anche tra la cosiddetta “generazione X” ovvero tra coloro nati tra il 1965 ed il 1980: nel 1994 solo il 28 per cento era a favore della legalizzazione delle droghe leggere per aumentare al 42 dopo un decennio ed attestarsi al 54 per cento nell’ultima rilevazione.
Si dividono invece i cosiddetti “baby boomer” (i nati tra il 1946 ed il 1964). Nel 1978 il 47 per cento era a favore della marijuana legalizzata ma il consenso è diminuito drasticamente al 17 per cento nella rilevazione del 1990. Dal 1994 in poi la percentuale che approvano la marijuana legalizzata è tornata a crescere passando dal 24 per cento ad un attuale 50.
I consensi sono minimi nella “silent generation” (vale a dire i nati tra il 1925 ed il 1942): attualmente solo il 32 per cento degli over 70 vorrebbe la marijuana legalizzata nonostante nel 2002 ad avere questa idea era solo il 17 per cento degli intervistati.
Dal 2006 si è assistito ad una inversione di tendenza sul fatto se fumare marijuana sia moralmente rilevante. In quell’anno il 50 per cento degli intervistati era del parere che fosse moralmente sbagliato mentre nel 2013 a conservare la stessa idea è solo il 32 per cento. Nel frattempo è aumentata la percentuale di chi pensa che fumare marijuana non sia una questione morale: 35 per cento nel 2006 e 50 nel 2013.
Si mantiene pressocché stabile la percentuale di quelli che pensano che fumare droghe leggere sia moralmente accettabile: nel 2006 era l’idea del 10 per cento degli intervistati con un aumento di due punti percentuali nella rilevazione di quest’anno.
Gli americani si dividono non solo in base all’età ma anche in base allo schieramento politico di appartenenza.
Il 59 per cento di chi vota per i Democratici pensa che la marijuana debba essere legalizzata (contro il 39 per cento di contrari) ma ad esprimersi a favore della legalizzazione è solo il 37 per cento dei Repubblicani tra cui predomina un 60 per cento che vuole mantenere la marijuana illegale: la percentuale maggiormente a favore della legalizzazione è tra gli indipendenti (60 per cento favorevoli e 37 contrari).
Repubblicani e Democratici sono in ogni caso contrari (rispettivamente per il 57 ed il 59 per cento) all’idea che il governo federale non rispetti le leggi in vigore in quegli Stati che hanno già legalizzato la marijuana: percentuale leggermente superiore tra gli Indipendenti (64 per cento).
Nonostante più della metà degli americani sia a favore della marijuana legalizzata il 51 per cento non è a proprio agio qualora qualcuno nei paraggi ne stesse facendo uso contro il 48 a cui non darebbe fastidio.
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